Salva Sardegna è legge. Il Centrodestra attacca: “Moratoria debole”

Redazione

Salva Sardegna è legge. Il Centrodestra attacca: “Moratoria debole”

Di Giacomo Dessì
martedì 02 Luglio 2024 - 17:16
Salva Sardegna è legge. Il Centrodestra attacca: “Moratoria debole”

La Salva Sardegna è legge, ma sulla moratoria che impone la sospensione per 18 mesi agli impianti di energie rinnovabili non sono mancati i botta e risposta tra maggioranza e minoranza in Consiglio regionale. Dai banchi del Centrodestra, nelle dichiarazioni che hanno preceduto il voto finale al provvedimento, è arrivata una sonora bocciatura alla legge. «Una proposta timida. C’è un sistema energetico che non è governato dalla Sardegna e noi abbiamo cercato di aiutarvi a tornare padroni delle nostre scelte, soprattutto con gli emendamenti in materia urbanistica» ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, astenuto come quasi tutto il Centrodestra.  Lì bisognava intervenire e invece non avete accolto le nostre proposte, è prevalsa la logica di chiudersi in un recinto e questo non aiuterà la Sardegna. «Non c’era necessità di una prova di forza. Abbiamo cercato in tutti i modi di darvi una mano, ma il risultato è una legge timida che non produrrà gli effetti auspicati». Ancora più duro il consigliere del misto Alessandro Sorgia, l’unico voto contrario in aula. «Questa moratoria non mi convince per nulla, è debole, inconcludente e inefficace – ha affermato – Ci porterà a innumerevoli ricorsi che graveranno sulle tasche dei cittadini, sarà sicuramente impugnata. Non voglio essere complice di una norma che permetterà lo sfruttamento dei nostri territori, lasciandoci solo distruzione e nessun tornaconto». Difende il provvedimento il pentastellato Roberto Li Gioi: «Non è una semplice moratoria con breve vita – ha detto – Ma una norma che si avvale della nostra competenza in maniera urbanistica per iniziare a disciplinare un settore dolosamente ignorato dalla precedente giunta regionale, capace di avallare subdolamente il vuoto normativo per favorire speculatori senza scrupolo. Siamo partiti da lì, ad un passo dal baratro». Antonio Solinas del Pd ha ringraziato la minoranza per i voti d’astensione, anche se avrebbe preferito  “un voto unanime, per dare più forza nei confronti del governo nazionale”. L’assessore delgli Enti Locali, Francesco Spanedda, respinge le accuse di timidezza, ma apre alle proposte della minoranza per futuri interventi: «Timidezza? Non è questione di timidezza, è questione che si tratta di un provvedimento di salvaguardia. Dobbiamo evitare di trovarci davanti a un piano energetico regionale “di fatto” imposto da scelte disordinate. Questo disegno di legge ci da lo spazio per lavorare nel lungo periodo. Molti degli emendamenti potranno essere suggestioni importanti per i successivi atti normativi».

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