“I debiti di comune e Provincia bloccano la liquidazione del consorzio Satta”: la denuncia di Camarda, arrivata alla fine del suo mandato

Francesco Pirisi

“I debiti di comune e Provincia bloccano la liquidazione del consorzio Satta”: la denuncia di Camarda, arrivata alla fine del suo mandato

martedì 02 Luglio 2024 - 16:39
“I debiti di comune e Provincia bloccano la liquidazione del consorzio Satta”: la denuncia di Camarda, arrivata alla fine del suo mandato

Claudia Camarda (foto Pirisi)

NUORO – Si potrebbe fermare a qualche metro dal traguardo l’opera di liquidazione del consorzio bibliotecario “Satta” da parte della commissaria Claudia Camarda. Il 5 luglio scadono, infatti, i 6 mesi del mandato da parte della Regione ma la sua proroga è alquanto difficile, come ha fatto capire questa mattina la stessa commissaria, perché ora a decidere sarà la giunta Todde, mentre Camarda – dirigente del Psd’Az nuorese – era stata nominata dall’amministrazione-Solinas.

«Il problema è che nel caso il mandato si concluda e non venga rinnovato – ha detto Camarda – non riuscirò a portare a termine sia la liquidazione del Consorzio, sia la nascita al suo posto della Fondazione, così com’era stabilito nell’incarico affidatomi nel gennaio scorso». L’impossibilità di arrivare alla conclusione della pratica liquidatoria del vecchio consorzio, Camarda l’ha messa in relazione alla mancata liquidazione di una parte dei contributi finanziari che sarebbero dovuti essere elargiti dal comune di Nuoro e dalla Provincia, i due enti consortili rimasti da soli nell’assemblea, dopo la fine della Comunità montane: «Tra Comune e Provincia – sono i conti illustrati da Camarda – l’ammanco rispetto alle quote stabilite per statuto, e deliberate dalla stessa assemblea, ammonta a un milione e 800mila; tra l’altro il comune di Nuoro – ha rimarcato la commissaria – quest’anno non ha versato la propria quota, neppure quel terzo, o poco più, che i due enti si sono limitati a trasferire a partire dal 2016». Tanto che prima di chiudere i sei mesi di mandato, Camarda oggi ha ufficializzato di essersi affidata a un legale, che faccia chiarezza sulle spettanze rivendicate dal consorzio, ma che non sarebbero riconosciute né in municipio, né nel confinante ente provinciale.

Dal 2016 il virtuosismo nell’assicurare le proprie quote si sarebbe bloccato, dunque: «In quel momento i contributi annuali dei due enti hanno appena superato i 100mila euro a testa, mentre sarebbero dovuti essere di 290mila per il comune e 270mila per la provincia. Senza che si vada a chiudere questa vertenza – ha spiegato Camarda – la liquidazione del consorzio non potrà avvenire». Si rischiara, invece, il rapporto finanziario con la Regione, che è destinata a un posto nell’assemblea della futura fondazione. «Nel prossimo assestamento di bilancio – è stata la comunicazione della commissaria – c’è l’impegno per inserire le somme dovute alla “Satta”, sia i 500mila euro arretrati, del 2022, sia i 400mila previsti per quest’anno. (f.p.)

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