MACOMER – Si è tenuta dal 27 al 28 giugno a Macomer, negli spazi del centro servizi culturali delle ex Caserme Mura (Padiglione Tamuli), Tu interni… io libero. A 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia, una mostra fotografica organizzata dall’ASARP (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica) con le immagini realizzate tra il 1975 e il 1976 dal fotografo bresciano Gian Butturini (1935-2009).

Il lavoro del reporter segue di qualche anno quelli realizzati alla fine degli anni Sessanta da Carla Cerati, Gianni Berengo Gardin (manicomi di Gorizia, Colorno, Firenze e Ferrara) e Luciano D’Alessandro (al manicomio di Nocera Superiore), confluiti poi nei volumi Morire di Classe e Gli Esclusi, in cui i tre autori documentarono la vita all’interno dei manicomi, all’epoca dei veri e propri lager. Butturini fu invitato dallo stesso Franco Basaglia, direttore dell’ospedale psichiatrico di Trieste per raccontare con i sui scatti come si stava modificando l’approccio con gli ospiti della struttura, trattati adesso come persone cui erano restituiti diritti e dignità. I due lavori portarono qualche tempo dopo all’approvazione della cosiddetta Legge Basaglia e alla conseguente chiusura dei manicomi.

L’iniziativa è stata voluta dall’ASARP, e dalla sua vice presedente Rita Melis, e dall’UNASAM (che raggruppa tutte le associazioni dei familiari) e dalla sua presidente regionale e nazionale Gisella Trincas, nel centenario della nascita di Basaglia, allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche della salute mentale. Oltre alla mostra, nella giornata di venerdì si è tenuto anche un seguitissimo dibattito pubblico cui ha partecipato anche il figlio del reporter Tiziano Butturini, che ci ha guidato nella vista alla mostra.

L’INTERVISTA A TIZIANO BUTTURINI di Salvatore Novellu

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