Sanità nuorese nel baratro: da Todde e Bartolazzi non promesse ma l’impegno di soluzioni concrete

Sonia

Sanità nuorese nel baratro: da Todde e Bartolazzi non promesse ma l’impegno di soluzioni concrete

di Sonia Meloni
venerdì 28 Giugno 2024 - 21:51
Sanità nuorese nel baratro: da Todde e Bartolazzi non promesse ma l’impegno di soluzioni concrete

Alessandra Todde (foto S.Novellu)

NUOROOrtopedia in blocco con la sola consulenza ambulatoriale, Neurochirurgia in estrema sofferenza e verso quella direzione, Cardiochirurgia con soli 2 specializzandi contro i 40 dell’ospedale di Sassari, lunghe liste di attesa, medici in affitto con il doppio degli stipendi rispetto ai professionisti che lavorano da anni al nosocomio nuorese e poi la cronica carenza del personale medico sanitario. Non ci sono i medici di base, la sede della guardia medica inadeguata per accogliere i pazienti costretti ad attendere fuori al caldo in estate e al freddo in inverno. Questo l’impietoso e lungo elenco di problematiche esposto dai medici e dagli amministratori nell’incontro serrato con Alessandra Todde tenutosi questo pomeriggio all’ospedale San Francesco di Nuoro, cui hanno partecipato oltre 100 persone, tra operatori sanitari, consiglieri regionali e amministratori e in cui  era presente anche l’assessore della Sanità Armando Bartolazzi.

Il vertice con Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

Il vertice con Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

SAN FRANCESCO, UN OSPEDALE IN ESTREMO AFFANNO – La sintesi di una sanità ormai nel baratro l’ha fatta il primario  del Pronto soccorso Michela Matta con soli 5 medici operativi: «Umiliante dire dire di no ai pazienti per cure e assistenza» ha detto  e poi ha proseguito: «Siamo in difficoltà con i pazienti ai quali dobbiamo dire che purtroppo certe specialità come Ortopedia non ci sono. Così ci facciamo carico del problema in prima persona, magari sfruttando le nostre conoscenze e chiedendo favori ad altri colleghi di ospedali diversi. Questo non deve succedere».

La direttrice del San Francesco Grazia Cattina (foto S.Novellu)

La direttrice del San Francesco Grazia Cattina (foto S.Novellu)

La direttrice dell’ospedale San Francesco Grazia Cattina ha chiesto di bloccare le assunzioni dei medici a Cagliari e Sassari: «Nel tempo non c’è stata un’equa distribuzione del personale medico, sanitario e tecnico tra i nosocomi sardi. Il problema principale è che una volta che i tanti professionisti si fanno le ossa al San Francesco se ne vanno prediligendo altre strutture sanitarie e città. Bisogna creare un canale preferenziale per il nosocomio nuorese o saremo sempre in affanno».

Il vertice con Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

Il vertice con Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

LE RISPOSTE DI ALESSANDRA TODDE E ARMANDO BARTOLAZZI – «Vogliamo costruire un percorso con il territorio, con i pazienti, coi medici e parlare dei problemi concreti che oggi abbiamo soltanto enunciato. Sarò io a chiedere a breve la convocazione della conferenza sociosanitaria territoriale per iniziare a lavorare» ha detto  nel suo intervento la presidente della Regione Alessandra Todde.

Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

Todde e Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

«Questo ospedale va rilanciato – ha rassicurato l’assessore Bartolazzi – ma per fare questo lo dobbiamo rendere attrattivo con medici di livello che possano preparare altri medici. Dobbiamo poter programmare, lavorare con le università e ampliare la rete formativa, con gli specializzandi anche negli ospedali di altre zone della Sardegna, in accordo con le università di Cagliari e Sassari».

L'assessore alla Sanita' Bartolazzi a Nuoro (foto S.Novellu)

L’assessore alla Sanita’ Armando Bartolazzi (foto S.Novellu)

I SINDACI – I primi cittadini  si sono battuti sulla carenza dei medici di base e sulla presenza delle ASCOT che non danno le risposte volute: «Le ASCOT non sono il meglio, ma purtroppo in attesa di reclutare altri medici dobbiamo farle funzionare. In questi mesi abbiamo raddoppiato da 11mila euro fino a 22mila la borsa per gli specializzandi di medicina generale» ha risposto Alessandra Todde. Tante le criticità sollevate dai dirigenti medici e associazioni dei malati: «Siamo operativi da tre mesi – ha evidenziato Todde – e non si può dire che non stiamo lavorando. Siamo in emergenza e la strada è quella di fare una ricognizione e una ridistribuzione dei medici che operano per lo più nei centri di Cagliari e Sassari. Poi se l’emergenza persisterà potremmo reclutare anche i medici stranieri. Vi chiedo però di lavorare tutti insieme ai problemi concreti di questo territorio» ha concluso la presidente.

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