La riscoperta di “Salvatore Rubeddu poeta maledetto”: se ne parla il 27 giugno alla Biblioteca Satta

NUORO – L’opera monografica di Annico Pau sulla figura del poeta nuorese  Salvatore Rubeddu sarà presentata giovedì 27 giugno 2024, alle ore 18,00, all’auditorium della Biblioteca Sebastiano Satta. L’editore Paolo Sorba dialogherà con il curatore Annico Pau mentre l’attore. Gianni Cossu leggerà una selezione di componimenti inediti del poeta.

L’opera colma un vuoto durato per troppo tempo e dà un giusto riconoscimento ad uno dei promotori del risveglio culturale della città di Nuoro di metà Ottocento. Attraverso questa edizione si è voluto ricordare un poeta nuorese poco conosciuto,
conservandone l’integrità creativa originaria. Nei suoi brani poetici l’autore ha riversato tutte le sue conoscenze bibliche e dantesche esprimendosi, nel contempo, con un linguaggio dissacrante e a tratti canzonatorio.

La Resurrezione della carne propone una originale rilettura del racconto vetro testamentario stravolgendone i fatti e mettendo in bocca ad Adamo la sua verità; mentre La Resurrezione di Lot contrappone una versione più prosaica della vicenda, imputandola alla voluttà dei sensi; infine la piccola cantica La Resurrezione di Bobore Bardile, a emulazione della Divina Commedia, propone nelle vesti di Virgilio un asino parlante che accompagna il protagonista in una sorta di girone infernale, ambientato nella Valle di Giosafat.

Il volume contiene un saggio di Pau sull’evoluzione della poesia sarda nei secoli e dà uno spaccato del nuovo clima culturale maturato nella seconda parte dell’Ottocento che ha dato origine alla felice stagione artistico-culturale che ha
visto come protagonisti, solo per citarne alcuni, Sebastiano Satta, Grazia Deledda
e Francesco Ciusa.

Salvatore Rubeddu (Nuoro 1848-1891)
Poeta nuorese, poco conosciuto ma di grande valore intellettuale. Dopo i primi
studi compiuti a Nuoro, cosa rara a metà Ottocento, quando i bambini già in
giovane età venivano avviati ai lavori agricoli lui, appartenente ad una famiglia
proletaria, ebbe modo di proseguire gli studi a Pisa. Non si può affermare con
certezza che tipo di studi egli intraprese, ma dalla lettura di alcuni suoi compo-
nimenti si deduce che essi furono di carattere umanistico, soprattutto per il buon uso che faceva della lingua italiana e di quella latina nonché dal padroneggiare il logudorese illustre e la sua lingua madre, il Nuorese. Impiegato comunale, poi nell’Ufficio del Registro, insegnò nelle Scuole Elementari per trovare infine stabile sistemazione come Direttore del Dazio. Per tutta la vita coltivò la passione della poesia, nella quale riversava la sua indignazione denunciando i soprusi da parte della chiesa e della borghesia cittadina a cui venivano sottoposti i popolani. Anticlericale dichiarato, spirito inanarcoide e ribelle – lui stesso si definiva Angel ribelle – poeta maledetto, refrattario alle regole consuetudinarie, per alcuni suoi atteggiamenti ruvidi se da una parte si creò inimicizie e l’isolamento da parte della borghesia e del clero cittadino, dall’altra trovò il favore delle classi popolari e dei diseredati nuoresi. Morì giovane e povero, a soli 43 anni, nella sua abitazione nel rione nuorese di Santu Predu.

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Salvatore