Dopo l’incontro con la presidente Todde e la manifestazione di Saccargia quali sono le valutazioni. La lotta continua?
Certo la lotta continua con più vigore perché grazie alle nostre iniziative è notevolmente aumentata la consapevolezza delle popolazioni che questa nuovo sopruso sarà devastante per la nostra Isola. Ci opporremo con tutte le nostre forze è in gioco il nostro futuro.
Cosa si intende per speculazione energetica?
Basta un esempio molto chiaro per definire la speculazione energetica: intanto investono qui perché i vari Governi hanno consegnato in mano agli speculatori la nostra terra facendo passare il messaggio che questa era l’unica via per la transazione energetica. Lo hanno fatto- come sappiamo- allentando tutti i vincoli senza alcun riguardo per il nostro patrimonio archeologico, storico, artistico, culturale ed economico. Sostanzialmente lo Stato Italiano ha deciso per noi sardi: di sacrificare la Sardegna diventerà una piattaforma per la produzione di energia elettrica da esportare.
Quali benefici avrà la Sardegna, o i territori dove saranno installate le pale eoliche?
Nessuno. Una torre eolica di ultima generazione produce (direi sottrae) circa un milione duecentomila euro l’anno! Quando va bene offre circa cinquemila euro al proprietario che accetta la cessione del terreno al posto di essere espropriato forzatamente. Una aberrazione un privato espropria un altro privato per causa di pubblica utilità. Nessuno a mai alzato un dito per opporsi a questa barbarie.
Cosa pensate delle fonti di produzione energetiche che derivano dai combustibili fossili ?
Questo tipo di produzione va eliminato, naturalmente attraverso una pianificazione che preveda un’analisi dettagliata del fabbisogno energetico sardo attraverso le rinnovabili. Noi pensiamo che per adottare qualunque norma sia necessario capire qual’è il nostro fabbisogno e quali le quote di surplus da destinare in solidarietà.
Quali sono le vostre proposte e le divergenze con la Regione? C’è un dialogo politico?
Contestiamo l’accordo con il Governo dove non è fissato un tetto massimo di GW assegnati alla Sardegna. Contestiamo il fatto che con la sottoscrizione del decreto proposto dal Ministero tutto il nostro patrimonio identitario rischia moltissimo. È scritto molto chiaramente che il potenziamento degli impianti esistenti viaggia per cosi dire in una corsia privilegiata, nel senso che a nulla valgono i vincoli di tutela ambientale e paesaggistica. È il caso di Saccargia e Barumini, Tuili: saranno sfregiati da impianti eolici e fotovoltaici. Altre divergenze emerse nell’incontro con la presidente Todde sono la metanizzazione della Sardegna con relativa dorsale: una fonte fossile anacronistica che alla pari del carbone, deve essere dismessa. A chi giova? Allo stesso modo il cavo del Tyrrhenian Link, l’intervento in cavo sottomarino, in corrente continua, tra Sardegna, Sicilia e Campania di circa 970 km di lunghezza e 1.000 MW di potenza. Pensato “dicono” per stabilizzare la rete, invece sarà utilizzato per esportare energia senza colpo ferire, senza una trattativa neanche per ottenere il potenziamento della rete sarda.
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cose assurde, il mondo, non la sola Sardegna, deve riempirsi di impianti eolici e solari, per chiudere con le fonti fossili ma ovunque si trovano questi protestatori da strapazzo che vorrebbero bloccare tutto con grande soddisfazione dei petrolieri, visto che nessuno vuole tornare all'età del legno
Concordo col commento precedente. Tra l'altro le pale. Eoliche sono da sempre un simbolo di energia pulita e belle a vedersi. Una volta si chiamavano mulini a vento...
L'agrifotovoltaico poi permetterà nuove colture, in una terra a volte troppo assolata potrete coltivare prodotti che necessitano di luce ma non di sole diretto. Si tratta di strutture rialzate che permettono ai contadini di lavorarci sotto, protetti anche dal sole
D'accordo che nessuno vuole tornare all'età del legno, ma questo non significa che debba esserci devastazione del territorio, abbruttimento del paesaggio, speculazione. Le pale alte centinaia di metri impattano in modo orribile sulla bellezza del paesaggio e sono da rifiutare, così come le decine di progetti di parchi eolici che senza alcun criterio e senza alcuna programmazione e studio di fattibilità, (oltre che di analisi del fabbisogno energetico), arrivano tutti i giorni sul tavolo della Regione.