Non basta la generosità dei sardi: Ridotti gli operatori nei reparti per l’attività dei trapianti

IL CAPOLUOGO BARBARICINO 2° NELLA CLASSIFICA NAZIONALE – Nuoro è seconda nella classifica nazionale, tra i comuni medi, mentre Sassari ha toccato il terzo posto tra le città di oltre 100mila abitanti. Nonostante le performance non tutto però procede bene nell’attività della donazione e del trapianto, nell’isola. L’hanno ricordato questa mattina a Nuoro, i responsabili dell’associazione Trapiantati Sardegna Odv, durante una conferenza stampa al tecnico “Chironi”. «Le carenze nelle strutture sanitarie isolane e  in particolare, negli organici degli operatori – ha detto Sergio Zara, uno dei dirigenti – limitano l’attività dei trapianti. Lo confermano alcuni dati – ha proseguito – a iniziare da quello dei pazienti in lista d’attesa, che sono dell’1,34 per cento dell’indice nazionale, a fronte di una popolazione del 2,60. Il dato della provincia di Nuoro, con lo 0,08 di pazienti in lista, in una percentuale di abitanti dello 0,33 – ha detto ancora Zara – conferma la difficoltà ad affidarsi alle strutture regionali o ad accedere al trapianto». Tanto che una parte dei pazienti decide di spostarsi oltre Tirreno. Pecche ribadite, durante l’incontro di stamane, dal presidente Graziano Verachi e da Gigi Bellu, quest’ultimo tra i fondatori dell’associazione.

LE CARENZE SANITARIE – Il primo a pagare le deficienze è l’ospedale Brotzu, a Cagliari, dove vengono effettuati i trapianti d’organo, soprattutto di reni e fegato. «In quella struttura sanitaria – hanno spiegato – c’è un depauperamento di medici e infermieri, oltre che una riduzione di posti-letto, che interessa il reparto dei trapianti». Ma non è tutto, rispetto alle manchevolezze che i dirigenti mettono a carica dei responsabili della sanità regionale. «È stato depotenziato il “day hospital” per i pazienti che si preparano al trapianto e i trapiantati e così la struttura di terapia intensiva. La stessa assistenza post-operatoria è peggiorata – hanno aggiunto i dirigenti dell’associazione trapiantati – sempre per analoghi motivi, oltre che per le conseguenze dello scoppio della pandemia». Il persistere dell’assenza a Nuoro dell’ambulatorio per i controlli periodici dei trapiantati di fegato è l’altra pecca dell’assistenza, rispetto a questa categoria di pazienti. «Oltre 120 persone del centro e nord Sardegna – hanno ricordato Verachi e soci – si devono sobbarcare, due volte all’anno, centinaia di chilometri per recarsi al Brotzu, affrontando anche alcuni costi economici». L’associazione tuttavia non demorde e continua nella sua opera di pubblicizzazione dell’impegno a vantaggio della donazione degli organi e dei tessuti. Al centro l’attività di educazione tra i ragazzi della scuola. Vi rientra anche l’incontro previsto per sabato a Orgosolo. Sarà inaugurato il murale realizzato dagli artisti Teresa Podda e Vincenzo Floris. Un omaggio alla memoria di chi ha donato i propri organi, salvando altre vite. Il 30 giugno identico appuntamento, in quest’occasione tra la comunità di Orosei. Dove ci sarà la posa della pietra del donatore.

Francesco Pirisi

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