Cina: “Marco Polo contemporaneo” racconta storia del Paese 700 anni dopo

Pechino, 12 giu 12:38 – (Xinhua) – Settecento anni fa, il viaggiatore italiano Marco Polo descrisse la città cinese di Hangzhou nel suo diario di viaggio affermando “È la più nobile città del mondo e la migliore”.

Settecento anni dopo, un “Marco Polo contemporaneo” continua a raccontare la storia della Cina moderna agli italiani. Non si tratta però di un’esploratrice, ma di una sinologa italiana, Tang Yun, che vive in Cina da oltre 30 anni e nutre un profondo amore per la cultura cinese.

Il suo nome cinese Tang Yun deriva dal suo amore per la poesia Tang quando studiava la lingua. “Tang” deriva da “poesia Tang” e “Yun” dal suo verso preferito del famoso poeta Li Bai durante la dinastia Tang.

Secondo la donna, pochi italiani sanno che a Hangzhou è stata costruita una statua di Marco Polo vicino al Lago Occidentale. Ogni mattina, gli abitanti locali praticano il Tai Chi accanto a essa.

Il suo nome italiano è Gabriella Bonino, nata a Torino, una città del nord Italia. Quest’anno segna il 37mo anno di vita in Cina.

La sinologa abita a Wenzhou, nella provincia orientale cinese dello Zhejiang, il cui capoluogo è Hangzhou. Entrando nel suo salotto, si è profondamente attratti dagli scaffali pieni di libri e dalle sue collezioni di cultura popolare, come se si entrasse in un tesoro in miniatura della cultura cinese.

Al centro del soggiorno ci sono tre ampi divani in legno in stile cinese, disposti a U, grazie ai quali sembra di entrare in un’antica abitazione cinese.

Secondo la sinologa, il suo primo incontro con la cultura cinese è avvenuto durante un viaggio a Parigi, in Francia, dove gli squisiti manufatti cinesi nei musei l’hanno profondamente attratta, scatenando il suo interesse per questa terra lontana e spingendola a iniziare a imparare la lingua cinese.

A suo avviso, l’apprendimento del cinese le ha aperto un mondo nuovo e affascinante. Nel gennaio 1987 si è recata a Pechino per approfondire gli studi linguistici. Dopo la laurea, ha scelto di rimanere in Cina.

Nel 2017, Gabriella è stata assunta dal Wenzhou Business College e si è stabilita a Wenzhou. All’inizio del 2020, dopo la fine del suo periodo di insegnamento, è stata attratta dal patrimonio culturale immateriale di Rui’an, a Wenzhou, e ha iniziato a viverci, cercando e documentando il patrimonio culturale immateriale sparso nelle aree urbane e rurali.

Nel gennaio 2022 è stato pubblicato in Italia il suo libro, “Alla scoperta del patrimonio culturale immateriale di Rui’an”. Il volume presenta in modo vivace e completo 64 progetti di patrimonio culturale immateriale di Rui’an, tra cui la stampa a caratteri mobili su legno, il guci di Wenzhou (un’opera d’arte che comprende tamburi tradizionali e narrazione di storie) e altri ancora.

Spesso la donna viaggia da sola con il suo registratore e la sua telecamera, sperimentando e intervistando persone lungo la strada, registrando e raccontando storie cinesi uniche dal suo punto di vista.

“Mi piace viaggiare da sola. Più di trent’anni fa, in Cina non c’erano treni ad alta velocità, ma solo quelli standard. Spesso prendevo il treno e chiacchieravo con le persone intorno a me. Mi è piaciuta molto quell’esperienza e ho stretto molte amicizie”, ha ricordato Bonino.

La donna ha poi affermato “I lettori italiani sono molto interessati alla cultura cinese. Il patrimonio culturale immateriale è strettamente legato alla vita delle persone. Da questo punto di vista, Cina e Italia presentano molte affinità”.

“Sto scrivendo un libro che presenta la Via della seta marittima, perché a Wenzhou c’è un antico porto. Devo fare molte ricerche, quindi passo molto tempo a scrivere ogni giorno, ma mi piace molto”, ha affermato la sinologa.

“Quest’anno ricorre il 700mo anniversario della morte di Marco Polo. Se abbiamo qualcosa in comune, è che entrambi amiamo l’avventura. Gli esseri umani la amano, non hanno paura di andare in luoghi lontani, né di affrontare situazioni sconosciute”, ha affermato la donna. (Xin) © Xinhua

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Sonia