Sono in piena fioritura in questi giorni due tra le orchidee spontanee più minacciate e a rischio di estinzione. Si tratta della Platanthera kuenkelei varietà sardoa endemica del Marghine-Montiferru scoperta nel territorio del comune di Borore nel 2007 e di Anacamptis palustris, l’orchidea più rara della Sardegna assieme a Ophrys picta dopo la scomparsa, negli anni scorsi, di Dactylorizha sesquipedalis specie che in Italia era presente esclusivamente nell’Isola e che potrebbe essere definitivamente estinta. Per la Platanthera kuenkelei varietà sardoa, è in corso il tentativo di salvaguardia e conservazione dovuto alla collaborazione tra Pierluigi Cortis ricercatore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari, Franco Sotgiu del Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee, e la compagnia barracellare di Borore, su input dell’amministrazione comunale.
Nel marzo del 2018, in una situazione di continua diminuzione degli esemplari presenti a causa della presenza nel bosco di greggi di pecore e di cinghiali voracissimi e ghiotti dei bulbo-tuberi dell’orchidea, in collaborazione con Forestas e con il Corpo Forestale della Sardegna, venne realizzato un recinto a protezione di una popolazione che allora comprendeva poco più di 10 esemplari di Platanthera. Nel corso degli anni il loro numero è aumentato fino a raggiungere un numero stimato di una cinquantina di esemplari. «Oggi sono più di 100 – spiegano gli esperti – C’è pero la necessità di ripristinare e allargare il recinto costruendo anche due scale che lo scavalchino per consentire a studiosi, volontari e visitatori l’ingresso al sito senza danneggiare la rete come avviene purtroppo tuttora». Il comune di Borore la sua compagnia barracellare rappresentata dal comandante Mariano Zanda hanno assunto l’impegno di intervenire realizzando le opere. In Italia crescono circa 200 specie di orchidee spontanee e di queste circa 60, molte endemiche, si trovano in Sardegna.