Il piede del Redentore oggetto di studio dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara

Franceschino Nieddu

Il piede del Redentore oggetto di studio dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara

lunedì 27 Maggio 2024 - 09:25
Il piede del Redentore oggetto di studio dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara

Nuoro, si prende il calco del piede della statua del Redentore

NUORO – L’esecuzione del calco sul piede della statua del Redentore da parte del nuorese Michele Maria Canavesi studente all’Accademia delle Belle Arti di Carrara  rappresenta un ulteriore atto dell’ importanza  del nostro patrimonio storico, artistico, religioso.

Un’operazione svolta in questi giorni a seguito del consenso da parte del canonico della Cattedrale di Nuoro Don   Giovanni Chessa. Un’operazione che è stata eseguita ovviamente in modo certosino senza arrecare nessun  danno a una statua che rappresenta la profonda devozione dei nuoresi che si rinnova puntualmente ogni anno a fine agosto con la festa dedicata al Cristo Redentore.

IL REDENTORE  – La statua del Redentore opera bronzea a cura dello scultore Vincenzo Jerace in occasione del Giubileo, quando Papa Leone XIII propose la costruzione dei monumenti al Cristo Redentore in ogni regione d’Italia. Fu fusa a Napoli, giunse in Sardegna  suddivisa in varie parti, che furono trasportate sul Monte Ortobene  con carri a buoi. Per finanziare l’opera si costituì un comitato promotore che rivolse un appello a sostegno dell’iniziativa. Una sottoscrizione fu aperta  anche dal periodico “La Sardegna cattolica″ alla quale contribuì  anche  la Regina Margherita, anche Grazia Deledda invitò le donne sarde a raccogliere oggetti  da usare per la lotteria. Nel febbraio 1900, lo scultore mandò un bozzetto in gesso: il lavoro fu esposto in cattedrale e, raccontano le cronache dell’epoca, incontrò il favore di un’immensa folla. Dopo quattro mesi di febbrile lavoro, l’opera fu conclusa. Inizialmente doveva essere inaugurata nel giugno 1901, ma la data venne posticipata per la morte della moglie di Jerace, Luisa Pompeati, avvenuta il 28 aprile precedente. Per onorarne la memoria, lo scultore incise sul palmo della mano aperta del Redentore: «A Luisa Jerace, morta mentre il suo Vincenzo la scolpiva».  Riguardo ai tesori della nostra città, in questo periodo nel salone espositivo della Diocesi di Nuoro in piazza Vittorio Emanuele,   è incorso la mostrai “I tesori della Cattedrale”.  Si tratta di paramenti sacri, arredi e oggetti in argento massiccio conservati nella sagrestia del duomo di Nuoro: alcuni di questi provengono dall’antica Diocesi di Galtellì antecedente a quella nuorese.

F.Nieddu

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