SARDEGNA AGLI SGOCCIOLI – È allarme siccità nella nostra Isola: la crisi idrica si fa sentire. Colpa della siccità ma anche delle temperature che salgono e fanno si che ci sia un maggior consumo di acqua per irrigare campi e colture. I dati forniti dal monitoraggio che ogni mese effettua l’Autorità di Bacino, non sono confortanti: i serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna contengono il 49,7% della capacità massima, ossia 906,36 milioni di metri cubi su un volume massimo autorizzato di 1.824 milioni di metri cubi di acqua. Una situazione che, in alcuni casi, ha spinto verso restrizioni, come avvenuto nella Sardegna centrale dove il 12 gennaio il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale ha vietato l’utilizzo dell’acqua ad uso irriguo in tutti e tre i sub comprensori di sua competenza. Una scelta motivata dal fatto che erano «ormai esaurite le scorte assegnate da Enas il primo gennaio 2023 per rispettivi 22 milioni per il bacino del Posada (diga di Maccheronis), 21 milioni per il Cedrino (diga di Pedra e Othoni), 8 milioni di metri cubi dal Taloro per il Sub comprensorio della Media Valle del Tirso».Da qui, come sottolineato dal presidente del Consorzio Ambrogio Guiso, la decisione di procedere per «preservare la poca acqua rimasta» Per fare un esempio concreto attualmente nella diga di Pedra e Othoni, come è stato sottolineato oggi, si è passati dai 24 milioni del 2023 agli attuali 8 milioni di metri cubi .
COLDIRETTI NUORO OGLIASTRA LANCIA L’ALLARME – La Sardegna è agli sgoccioli ed è un’emergenza preoccupante specialmente per il comparto agro zootecnico. Un fenomeno a cui bisogna porre presto rimedio come sottolineano i dirigenti di Coldiretti Nuoro Ogliastra che hanno chiesto e ottenuto oggi un vertice alla presenza del Prefetto Giancarlo Dionisi tenutosi nella sala didattica della Questura di Nuoro.
IL VERTICE – Alla presenza dei 43 sindaci dei Comuni di: Arzana, Barisardo, Baunei, Bitti, Budoni, Cardedu, Dorgali, Elini, Gairo, Galtelli, Girasole, Ilbono, Irgoli, Jerzu, Lanusei, Loceri, Loculi, Lode, Lotzorai, Lula, Oliena, Onanì, Onifai, Orosei, Orune, Osidda, Osini, Perdasdefogu, Posada, San Teodoro, Seui, Siniscola, Talana, Tertenia, Torpe, Tortoli, Triei, Ulassai, Urzulei, Ussassai, Villagrande strisaili, Villanovatulo. Al tavolo anche i due Consorzi di Bonifica dell’Ogliastra e della Sardegna Centrale e gli assessorati regionali Agricoltura e Ambiente, Lavori pubblici e Industria e l’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro si è fatto il punto su un fenomeno duraturo che sta investendo la Sardegna in particolare la costa Centro-Orientale e con il sopraggiungere dell’estate anche le zone interne, mettendo a dura prova tutto il comparto agricoltori e allevatori.
LE SOLUZIONI – Non solo restrizioni idriche ma il riutilizzo delle acque per l’irrigazione dei campi e il riempimento delle piscine di strutture ricettive e seconde case lungo le coste e presto verranno azionati anche gli impianti di dissalazione per contrastare un fenomeno che non è solo un’emergenza ambientale ma potrebbe far scaturire anche un allarme sociale. Queste sono le prime considerazioni che sono state avanzate nell’incontro di oggi a Nuoro per trovare nell’immediato soluzioni tampone.
Sonia Meloni