Di Francesco Pirisi
NUORO – Sono questi alcuni degli impegni ribaditi a Nuoro dalla presidente della Regione, Alessandra Todde.
L’INCONTRO – L’occasione un incontro con la società civile, promosso dal vescovo Antonello Mura, nel salone San Giuseppe. Tra i temi scottanti proprio l’eolico, per via dell’invasione di pale, molte delle quali previste nel Nuorese. Il padre delle autorizzazioni è il decreto Draghi, del 2021, da parte del governo di cui faceva parte la stessa Todde, come vice-ministro dell’economia. Incalzata da Domenico Scanu, medico dell’ambiente (Isde), Todde ha declinato ogni responsabilità su quel provvedimento: «Mi occupavo di crisi industriali e non di eolico – ha detto – e, quindi, non sono stata responsabile della scelta». Todde ha confermato la decisione di approvare un disegno di legge regionale, con il quale si chiederà al governo di bloccare la realizzazione di parchi eolici, sino al momento in cui non ci sarà la mappa delle aree idonee. L’altro argomento che accende l’interesse del pubblico del salone di viale Trieste è la Sanità. Stefania Calvisi, da 28 anni affetta da sclerosi multipla, le chiede di abbattere le liste di attesa negli ospedali e il ripristino delle commissioni per l’invalidità. Le soluzioni di Todde: «Per tagliare le liste d’attesa abbiamo deciso di destinarvi 12 milioni, che pima dovevano servire per portare nell’isola medici cubani». Sanitari che avrebbero dovuto riempire i vuoti negli organici, considerato che i reparti ospedalieri spesso chiudono per mancanza di personale e tanti comuni sono privi del vecchio medico condotto: «I sanitari ce li abbiamo – ha detto Todde – vanno solo distribuiti meglio nei territori». L’altra assicurazione della presidente arriva sulla questione dei trasporti. Prima fra tutte l’esigenza di potenziare la ferrovia, deficitaria soprattutto nel Nuorese: «Il nuovo collegamento tra Nuoro e Abbasanta è fondamentale», sottolinea Todde, in risposta alla domanda del rappresentante del comitato Trenitalia nel Nuorese, Claudio Solinas. La presidente va anche oltre garantendo una società ferroviaria tutta sarda, «che gestirà i 400 chilometri regionali di strada ferrata». Tra i temi anche l’emergenza idrica, che oggi torna di attualità. «Vanno eliminate le perdite – dice Todde – e razionalizzate le risorse, considerato che certe zone potrebbero rimanere senz’acqua, mentre in altre la risorse finiscono in mare, non utilizzate». Nel dibattito c’è uno spazio centrale anche per il lavoro, su sollecitazione del docente universitario Salvatore Mario Carta, che vorrebbe un mix tra la valorizzazione dei beni materiali e immateriali (lingua, canto, arte dolciaria) e l’intelligenza artificiale. «Ho molti progetti relativi all’innovazione – dice Todde – per fare in modo che le eccellenze presenti portino risultati per la collettività, cosa che non è avvenuta sinora». Tra le questioni sul tappeto la scuola, la famiglia e l’inserimento dei disabili: «Va pensato un programma per i giovani in difficoltà e i disabili – ha detto Todde – attraverso il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole». Il dibattito ha toccato anche la questione degli incarichi di giunta e negli staff, andati in alcuni casi ad amministratori non isolani. A iniziare dall’assessore della sanità, Bartolazzi, la cui nomina sarebbe stata caldeggiata dalla dirigenza nazionale del movimento Cinquestelle, il partito della presidente. Todde ha spiegato che «su tutto hanno contato le competenze e il fatto di inserire amministratori liberi dalle ingerenze della politica sarda». Durante il convegno il saluto del prefetto, Gian Carlo Dionisi, che ha parlato di alcune partite in atto, per migliorare la condizione dei territori e la stessa sicurezza di chi vive e opera nelle zone interne.