Arrivano in Sardegna le prime due navi cargo cariche di pale. È iniziata l’invasione dell’eolico? Solo nel Nuorese ne sorgeranno 167

Le navi  hanno attraccato a distanza di poche ore l’una dall’altra . Impossibile capire l’entità del cargo  e la sua destinazione finale.

In queste ore  comitati  e cittadini contro  la speculazione energetica in Sardegna e che si oppongono per impedire l’istallazione di torri alte oltre 200 metri, hanno chiesto un incontro urgente alla presidente della Regione  Alessandra Todde per fare il punto della situazione. L’arrivo dei due cargo, come era facilmente prevedibile, non è passato inosservato e ha riacceso il dibattito tra quanti si dicono contrari agli impianti eolici e fotovoltaici nei loro comuni, il cui impatto sarebbe devastante per la fauna e la flora dei loro territori. Nei prossimi giorni verranno organizzati i trasferimenti del materiale dalla banchina ai luoghi di destinazione. Solo allora si capirà se quei pezzi servono davvero per aggiornare e migliorare uno dei parchi eolici presenti in Sardegna oppure per realizzarne uno nuovo tra quelli già autorizzati. Intanto nel Nuorese  c’è preoccupazione per le 167 pale eoliche che potrebbero sorgere attorno al capoluogo barbaricino e per le quali sono state depositate le istanze di realizzazione da società sulle quali il territorio vuole fare chiarezza. Secondo le comunità, infatti, queste strutture non lasciano ricchezza in termini di abbattimento dei costi energetici e di posti di lavoro.

I comitati per l’Eolico scrivono alla Todde: “Mentre noi la contattiamo in Sardegna stanno aprendo i primi cantieri”

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  • BASTA EOLICO!
    Nel nuorese è meglio una bella centrale nucleare e magari il deposito nazionale di scorie nucleari?
    Il vostro è un FINTO AMBIENTALISMO

  • Io sono per una innovazione meno invasiva possibile e con ricadute sul territorio.
    Per cui SI a eolico offshore al largo , praticamente invisibile .
    SI a eolico on shore ,magari al posto delle raffinerie sarde .
    Si an un riconoscimento di un costo energia più basso per gli abitanti e magari per le industrie tipo Alcoa che necessitano di energia a basso costo .
    No al blocco senza ragionare prima del rapporto costi benefici

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Sonia