Nuoro e Jurifai. Dal Monte Ortobene lungo un confine medioevale tra due Giudicati

Nuoro e Jurifai. Territori dominati dal Monte Ortobene lungo un confine medioevale tra due Giudicati è il titolo del recente libro di Antonio Farina, ingegnere civile nuorese attualmente in pensione, appassionato cultore di storia locale, ambiente, tradizioni e lingua della Sardegna.

Seguendo le tracce del defunto genitore, l’indimenticabile studioso del lessico e del territorio Nuorese, dottor Luigi Farina (di cui ha curato l’ultima edizione del Vocabolario Nuorese e la stampa di Paristorias nugoresas), mettendo a frutto la sua profonda conoscenza del territorio nuorese, grazie sopratutto a una consolidata esperienza tecnica maturata professionalmente, Antonio Farina ha dedicato i suoi ultimi studi a Nuoro e al suo territorio, con particolare riferimento al periodo giudicale: un periodo indubbiamente poco conosciuto al grande pubblico, ma spesso, anche agli “addetti ai lavori”.

Nello specifico, il suo lavoro affronta il caso della straordinaria donazione (nata nella speranza di aiuti per lo sviluppo dell’economia locale) fatta da parte del giudice Costantino di Gallura, e successiva conferma (anno 1173, secondo la trascrizione dello storico Paolo Tronci) da parte del giudice Barisone di Gallura, di un vasto possedimento situato nei pressi di Nuoro tra i due fiumi Isalle e Cedrino, in favore dei monaci Benedettini di San Felice di Vada, denominato come il “Salto di Jurifai”.

«Le aree prese in considerazione nella prima parte di questo studio – specifica l’autore – sono i territori prossimi a Nuoro, in particolare la zona compresa tra i fiumi Sologo e Cedrino, delimitata dal rilievo dell’Ortobene, ossia quella che attualmente è nota come la vallata di Isalle, che, in epoca medioevale, conobbe uno sviluppo economico singolare.». L’interessante lavoro di studio di Farina, apre al lettore e ai prossimi ricercatori, una pagina inedita del nostro territorio, che, nella ricostruzione fatta dell’Autore è attualmente delimitata dai territori: a nord della valle di Marreri, passando quindi nei pressi del Monte Lollove, abitato di Lollove (dove l’autore localizza l’antico villaggio di Gultudofe), per proseguire ad est fino ai pressi dell’abitato di Loculi nel punto di confluenza tra il rio Sologo con il fiume Cedrino, quindi  verso Galtellì, per poi volgere a sud verso il ponte di Papaloppe, e puntare dopo verso il ponte di Badu e Chercu (ambedue in agro di Oliena) , quindi al Monte Ortobene, in località N. S. del Monte e infine presso la località di Janna bentosa.

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Salvatore