NUORO – In Italia nel 2023 ci sono state 2042 donazioni di organi e tessuti, che hanno consentito 4462 trapianti per quanto rimangano in attesa di trapianto circa 8mila pazienti.
La Sardegna è tra le regioni virtuose, i suoi abitanti per il 77 per cento rispondono “sì” sul consenso alla donazione degli organi, mentre tra i comuni medi (dai 30mila a 100mila abitanti) Nuoro è la seconda città a livello nazionale, dopo la pugliese Corato, sempre per il consenso alla donazione, numeri emersi domenica durante la giornata nazionale per la donazione di organi, che ha vissuto a Nuoro l’incontro regionale. A organizzarlo l’omonima associazione, presieduta dal nuorese, Graziano Verachi.
«Molte delle richieste – spiega Sergio Zara, uno dei soci, anch’egli nuorese – sono per il trapianto del fegato e dei reni, e poi di cuore e pancreas». Ogni volta che si prospetta la possibilità di una donazione (in certi casi in seguito a incidenti mortali) la macchina del sistema informativo nazionale si mette in azione.
«C’è l’individuazione del possibile ricevente dell’organo o degli organi che vengono prelevati – ricorda il Verachi – sul quale i medici della rete dei trapianti eseguono i controlli della compatibilità genetica». Nella rete regionale anche il centro prelievi di Nuoro, guidato da Pietrina Ticca. Il fatto che ci sia ancora molta distanza tra i trapianti eseguiti e le richieste in lista s’attesa definisce il rilievo dell’opera di sensibilizzazione. «La facciamo nelle scuole – ricorda Verachi – perché è importante lavorare per la prospettiva. Con noi c’è sempre il medico – aggiunge il presidente dell’associazione – che spiega ai ragazzi la donazione e il trapianto dal punto di vista sanitario».
L’altro momento in cui il sodalizio parla del tema è quello delle inaugurazioni delle “pietre del donatore”, per ricordare chi è stato protagonista del gesto di generosità, in vita o nel momento del decesso». Monumenti già inaugurati a Gavoi, Sarule, Orani, Tortolì, Oliena, Galtellì, Dorgali. Il prossimo sarà a Orosei. Da parte dell’associazione non manca neppure un appello alla Regione: «Vanno implementati i fondi al centro regionale dei trapianti – rimarcano Verachi e Zara – in modo da potersi dotare di una sede funzionale e potenziare tutta l’attività, con un numero maggiore di medici e infermieri».
Francesco Pirisi