Trent’anni senza Ilaria Alpi: chi era e perché non dobbiamo dimenticare

Il 30 marzo 2024 c’è stato  il trentesimo anniversario dell’uccisione della giornalista Ilari Alpi con il suo operatore Mirian Hrovatin avvenuta a Mogadiscio ,una vicenda molto complessa con commissioni parlamentari, incarcerazioni, assoluzioni e richieste di archiviazione

Lavoravano in un’inchiesta su traffici illeciti di ogni tipo, armi, rifiuti tossici tra Somalia e l’Italia, in  cambio di armi per la guerra civile. Ilaria aveva elaborato un dossier sulla tangentopoli della cooperazione, in particolare sulla Somalia.

Le circostanze dell’agguato  non sono ancora chiare con molti dubbi, depistaggi, morti sospette, sparizioni non solo di persone che potevano dare un contributo all’inchiesta su questo delitto ma anche di documenti e foto.

Alla Camera dei Deputati si è svolta l’iniziativa “La battaglia per la verità va avanti″  promossa dal capogruppo del PD in commissione antimafia Walter Verini, con Mariangela Graimer portavoce del cartello “Noi non archiviamo″, Vittorio Di Trapani presidente FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana), Daniele Macheda segretario USIGRAI (Sindacato giornalisti RAI), Guido D’Ubaldo presidente Ordine giornalisti del Lazio, Beppe Giulietti e Giulio Vasaturo presidente e avvocato di Articolo 21.

I relatori hanno chiesto un incontro con il procuratore capo di Roma per fornire ulteriori elementi utili affinché l’inchiesta non venga archiviata, con lo scopo di arrivare alla verità perché venga fatta giustizia.

Proprio in questi giorni il Parlamento europeo ha approvato un atto per la tutela del giornalismo d’inchiesta e il servizio pubblico, l’iniziativa hanno detto i relatori: «È un modo per onorare la memoria di Ilaria e di tutti i giornalisti: da Daphne Caruana Galizia ad Anna Politkovskaja, degli operatori come Hrovatin che, durante le loro missioni, hanno perso la vita».

In varie città d’Italia si sono svolte numerose iniziative in ricordo della giornalista e dell’operatore. A Roma nel liceo Tito Lucrezio Caio, dove Ilaria si diplomò negli anni 80, è stato presentato un murales dedicato alla giornalista e al suo operatore durante un incontro con gli studenti alla presenza di Don Ciotti.

La storia di Ilaria e Hrovatin è una battaglia per la verità  è la giustizia. Negli anni della contestazione attivisti politici e oggi operatori dell’informazione scrivevano sui muri :”La verità è rivoluzionaria″ .

Share
Published by
Franceschino Nieddu