NUORO – I sindaci del Nuorese chiedono una moratoria contro i progetti per i parchi eolici previsti nel territorio. Il primo obiettivo è bloccare l’installazione delle 11 pale tra Oliena, Orgosolo e Nuoro e insieme le altre 10 previste tra lo stesso capoluogo, Orani e Orgosolo.
Le richieste di via libera sono state depositate da due diverse società tra gennaio e marzo, negli uffici dei municipi interessati. Per decidere sui passi da fare questa mattina assemblea all’Isre dei consigli comunali di Nuoro, Oliena, Orgosolo e Orani. Presenti in platea anche altri amministratori locali e molti cittadini per il territorio sardo a rischio di vedersi rifilare altre servitù. Il problema ambientale è quello maggiore perché le pale sono previste in zone di alto valore naturalistico. L’altra questione che preoccupa è il fatto che i progetti siano presentati da imprenditori titolari di svariate società, nessuna delle quali tuttavia supera il capitale di 10mila euro. Oltre questo aspetto il dubbio è che le stesse società garantiscano lo smaltimento dei materiali utilizzati, nel momento e dove qualcuno di questi progetti venisse accolto e realizzato. «Il primo passo da fare – ha affermato il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu – è aprire un confronto con la nuova amministrazione della Regione, proprio per chiedere che sia deliberata la moratoria». Soddu propone anche la creazione di un’agenzia regionale per le energie rinnovabili, «che definisca un piano dei siti e anche del numero di pale eoliche collocabili». Parla anche di un confronto, con l’Unione Europa, «affinché si arrivi a considerare vento, sole e acqua alla stregua degli usi civici e, dunque, beni della collettività». La via della richiesta di moratoria degli interventi ai piedi del Supramonte (e in tutto il Nuorese) è anche tra le priorità del sindaco di Oliena, Bastiano Congiu, e Orgosolo, Pasquale Mereu. «Si tratta di progetti che sono in contrapposizione con l’idea e il piano di sviluppo che ci siamo prefissi», ricorda Congiu. «Tra l’altro – aggiunge – le richieste vanno oltre le necessità di energia dei territori e della Sardegna intera». Per chiudere dicendo che «la moratoria è necessaria, almeno sino al momento in cui la Regione non si doterà di strumenti per disciplinare la materia». Stessa sollecitazione da Mereu, che accusa il vecchio Consiglio regionale, di non avere dato seguito «all’impegno per una norma in grado di sospendere temporaneamente la realizzazione dei progetti». Invece che la legge, confermerà poco dopo Emiliano Deiana, presidente dell’Anci (l’associazione dei comuni), «ci si è limitati a un ordine del giorno, che non ha cambiato le cose». «Ora faremo la stessa richiesta alla neo-governatrice Todde – continua il sindaco di Orgosolo – con la richiesta di un intervento immediato, adesso, ad aprile, non a giugno o luglio». L’aiuto delle istituzioni maggiori, e segnatamente della Regione, lo invoca anche il sindaco di Orani, Marzo Ziranu: «Siamo indifesi – dice rispetto all’assalto di queste società». «Ci serve l’aiuto delle nostre comunità – gli fa eco il sindaco di Fonni, Daniela Falconi – affinché possiamo autodeterminarci rispetto a ciò che ci serve e ci è utile, allontanando tutto il resto».
F. P.