Nuoro aderisce alla giornata per mondiale della Sindrome di down: il Municipio si tinge di giallo e blu

La città di Nuoro condivide sentimenti e aspettative della Giornata mondiale della Sindrome di down  che si celebra oggi. Due le iniziative locali. Nei social è presente il video “#end the stereotypes” (“fine degli stereotipi”). La seconda iniziativa (questa sera) sarà l’illuminazione del municipio di giallo e blu, i colori della sindrome di down. Promotrice l’associazione nuorese “L’Isola”, che opera proprio a supporto delle persone affette dalla patologia. Giornata presentata questa mattina in comune, alla presenza del sindaco Andrea Soddu. Nutrita la presenza dell’associazione, guidata dalla coordinatrice Marika Scalas, dall’operatrice Tanina Farris, e da Silvia Corbu, responsabile per la comunicazione. Un’occasione fondamentale per un confronto sull’attività che giorno dopo giorno il sodalizio svolge, a Nuoro. Momento che è valso anche per qualche anticipazione. «L’obiettivo dell’associazione – ha detto Corbu – è aprire una casa-famiglia, dove i ragazzi possano vivere insieme, in autonomia. Un progetto per il cosiddetto “dopo di noi” – ha aggiunto – ossia per evitare, o ridurre, i contraccolpi nel momento in cui dovessero venire meno genitori e altri familiari delle persone disabili». Diverse cose sono già una realtà com’è emerso stamane in municipio. L’associazione gestisce in città il centro diurno, in una casa all’angolo tra via Santa Barbara e viale del Lavoro. È aperta dalle 9 alle 18. Alcuni ragazzi vi trascorrono le sole ore mattutine, altri l’intera giornata. Tra le attività formative l’informatica, il ballo, la musicoterapia. Il tutto seguito da 6 operatori e una quindicina di volontari, che si alternano nella cura dei ragazzi. Opera sociale rimarcata dal sindaco Soddu: «Ringrazio, a nome dell’amministrazione, l’associazione “L’Isola”, che ogni giorno con amore e dedizione rende un servizio importante ai nostri ragazzi, alle famiglie e alla comunità tutta». Proprio l’incontro di oggi è stata l’occasione per avviare (insieme all’amministrazione civica) l’iter d’ingresso dell’associazione nella rete che offre in Sardegna servizi alle famiglie con ragazzi disabili. Le due iniziative odierne porteranno altri motivi di riflessione e assunzioni di responsabilità. Con piccole azioni, ma in grado di fare la differenza. Il senso dell’“#end the stereotypes”è sintomatico: «Vuole essere un invito a mettere le persone con disabilità nelle condizioni di potersi esprimere – spiega Corbu – evitando di limitarle, magari per il solo obiettivo di tutelarle. Perché, spesso, si pensa sia meglio sostituirsi a loro, anche nel semplice caso e atto in cui vogliano comunicare qualcosa». Le tante iniziative, come quelle del sodalizio nuorese, sono la testimonianza che diversi passi in avanti sono stati fatti. «C’è da lavorare, tutt’insieme – dice ancora Silvia Corbu – affinché per i ragazzi con disabilità aumentino le opportunità d’inclusione sociale e, in particolare, quelle lavorative».

Francesco Pirisi

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