«A distanza di qualche settimana e dopo aver preso un po’ di respiro si può avanzare qualche considerazione sulle elezioni appena passate per il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna.
Non c’è dubbio che il risultato della Coalizione Sarda costruire non abbia corrisposto alle aspettative che tutti avevamo e che sia stato nel complesso un risultato deludente» lo evidenzia il movimento LIBERU.
Gli attivisti del movimento sottolineano come: «La legge elettorale, con le elevate soglie di sbarramento, con la suddivisione della Sardegna in 8 circoscrizioni, abbia portato con il tempo l’elettore a votare quello che al momento viene individuato come possibile vincitore ma anche a favorire la creazione di solo due schieramenti nell’ambito dei quali i partiti si spostano di volta in volta da una parte o dall’altra senza colpo ferire e rendendo sempre più sottili le differenze fra gli uni e gli altri. Cioè si è arrivati alla creazione di fatto del bipolarismo perfetto. A ciò si aggiunga che per effetto del voto disgiunto si permette di governare non allo schieramento che ha avuto maggior consenso dagli elettori ma al presidente che ha avuto più voti personali, considerazione che riteniamo importante per affermare l’assoluta antidemocraticità del sistema di elezione e quindi di rappresentanza».
«È doveroso chiederci se questa disaffezione non sia data dal mancato rispetto dell’impegno che ogni partito o schieramento assume in campagna elettorale e poi dimentica, dalla eccessiva personalizzazione dei singoli candidati anziché dalle idee, dalla percezione che gli stessi operino una volta eletti per favorire parenti, amici o gruppi di riferimento, anziché la collettività, dalla sempre più difficile risoluzione dei problemi che rendono complicata la vita, specialmente per le categorie più in difficoltà, dalla convinzione sempre più diffusa che sia una cosa per élite e che si fa politica non come servizio alla comunità ma per ottenere privilegi e carriere. Un allontanamento dalla partecipazione sempre più preoccupante e sul lungo termine anche pericoloso perché lascerà nelle mani di pochi un potere che potranno dire di esercitare su mandato degli elettori. Ben consapevoli di quanto vi abbiamo appena esposto abbiamo deciso comunque di partecipare alle elezioni con la lista di Liberu perché nel nostro agire riteniamo che sia necessaria sia la fase di lotta quanto quella di governo. Noi oggi partiamo dalle cinque mila preferenze che i sardi hanno espresso a favore di Liberu e continueremo a lavorare convinti che oggi più che mai è necessaria la partecipazione alla vita sociale e politica da parte di tutti perchè solo così sarà possibile autodeterminarci come persone e come popolo».