Cariche della polizia alle manifestazioni per la Palestina a Pisa e Firenze: undici feriti

Cariche della polizia alle manifestazioni pro Palestina a Pisa e Firenze, dove la tensione si è alzata quando i manifestanti hanno tentato di forzare il cordone e raggiungere il consolato statunitense. A quel punto sono partiti i manganelli: feriti undici studenti, tra i quali due minori, mentre anche dalle finestre i residenti urlavano di fermarsi ai poliziotti. I sindaci di Firenze e Pisa, con gli Atenei Sant’Anna e Normale, stigmatizzano l’uso della violenza.

Le Opposizioni attaccano il ministro Piantedosi per come è stato gestito l’ordine pubblico e pensano a ‘scorte democratiche per difendere i cortei dalle cariche delle forze dell’ordine’. Schlein e Conte: ‘Basta con i manganelli’. Il questore Sebastiano Salvo – vicequestore a Genova ai tempi del G8 del 2001 – non tenta di mettere una toppa sostenendo che “il corteo non era autorizzato”. Indignati i rettori delle tre università di Pisa e critico anche il sindaco Michele Conti, un leghista.

Questa la sintesi degli episodi di violenza verificatisi ieri a Pisa e Firenze nei confronti dei manifestanti per la pace in Palestina.

Il corteo, formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, è partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro, piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul lungarno verso il consolato. A poche decine di metri era presente lo sbarramento delle forze dell’ordine e quando i manifestanti hanno provato ad avanzare sono partiti i manganelli nei confronti dei manifestanti. Il corteo ha poi fatto ritorno in piazza Ognissanti per gli interventi finali.

“Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l’uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee”. Così in una nota Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna in merito a quanto accaduto nelle due città toscane in occasione di cortei pro Palestina, con i manifestanti caricati dalle forze dell’ordine.

L’impegno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza “è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale”. Lo afferma il Dipartimento sottolineando che gli scontri a Firenze e Pisa con i manifestanti “fanno emergere le difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico, di possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall’Autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell’iniziativa da parte degli organizzatori”.

Gli episodi di scontro verificatosi nelle manifestazioni a Firenze e Pisa “costituirà, come sempre, momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi connessi alle numerose e diversificate tipologie di iniziative, che determinano l’impiego quotidiano di migliaia di operatori delle forze dell’ordine”. Lo fa sapere il Dipartimento della pubblica sicurezza.

In piazza dei Cavalieri, la piazza del centro di Pisa dove ieri mattina le cariche della polizia hanno impedito il passaggio di un corteo pro Palestina composto da un centinaio di studenti, si sono radunate questa sera 5mila persone, secondo la questura, per esprimere pacificamente solidarietà ai manifestanti di stamani.

La manifestazione si è svolta pacificamente, vigilata a distanza da un discreto servizio d’ordine di agenti in borghese, ed è stata originata da due distinti presidi convocati alla stessa ora sotto il Comune e sotto la prefettura, rispettivamente dalle forze della sinistra radicale e antagonista e dai partiti del centrosinistra insieme a sindacati e associazionismo.

Sulla scalinata monumentale della Scuola Normale che si affaccia sulla piazza sono stati affissi striscioni con le scritte “Stop genocidio”, “Palestina libera”, “Basta violenza della polizia” e “No alla violenza delle istituzioni”. Scanditi anche slogan “vergogna vergogna”, e “caricateci ora” all’indirizzo delle forze dell’ordine.

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Salvatore