Sovranità dei sardi, politica come servizio, riorganizzazione della sanità, sviluppo del turismo nelle zone interne. “Sardegna al Centro 20/20” propone le sue ricette per le Regionali del 25 febbraio. La presentazione ieri a Nuoro, nel salone dell’ExMè. Un evento che si porta sullo sfondo l’incoronazione al “leader maximo” di Antonello Peru, di Sorso, consigliere regionale uscente, con un passato tra le file di Forza Italia. I sei candidati del collegio di Nuoro fanno da corona. Anche in questo caso la divisione tra i due generi è in parti uguali. Alcuni arrivano da esperienze politiche. Altri sono al primo impatto con la candidatura. Nel sottofondo la linea sottile di un’antica appartenenza democristiana. Ma rinnovata e adattata ai nuovi schemi e blocchi partitici, che posiziona “Sardegna al Centro” nella coalizione costituita dalla destra e da moderati, affidata all’aspirante governatore Paolo Truzzu. Dentro, quindi, al grande assembramento, a trazione Fratelli d’Italia, «ma con pari dignità». Il concetto che manifestano, con sottolineature differenti, tutti i candidati. In ordine di presentazione alla platea dei supporter, Giuseppina Floris, avvocata, di Irgoli. Rossana Ledda, amministratrice aziendale, ex vice-sindaco di Macomer. Simona Amatori, commercialista, di Nuoro. La pattuglia maschile è composta dal sindaco di Loculi, Alessandro Luche. Due ex sindaci a completare il quadro: Dionigi Deledda, ispettore forestale, di Orgosolo, e Salvatore Borto, geologo, di Desulo. Floris mette al centro il concetto dell’autoderminazione, di stampo indipendentista: «Le decisioni politiche vanno prese in Sardegna». Accenti che sono anche il cuore dell’intervento di Ledda: «La nostra è una forza sarda, senza padroni esterni. Siamo contrari – afferma – alle scelte per la Sardegna preconfezionate e calate dall’alto». La sanità è l’argomento di punta nell’intervento di Amatori: «Ho avuto un problema di salute e sono dovuta andare fuori per le terapie. Noi sardi – aggiunge – abbiamo il diritto a una sanità che ci consenta di poterci curare nella nostra isola». Luche chiama a raccolta il popolo sardo: «Se vogliamo che ci sia una svolta, dobbiamo impegnarci e in modo unitario. Penso, in particolare, alla questione dell’assalto per lo sfruttamento dell’energia eolica – rimarca – contro il quale contrapporre una gestione attenta, dove siano la Regione e gli enti locali a stabilire le regole». Deledda punta sulla riorganizzazione della sanità: «Il discorso interessa soprattutto il nostro territorio – spiega – se pensiamo che Nuoro da terzo polo sanitario della Sardegna negli ultimi tempi è stato degradato a una sorta di poliambulatorio”. Borto porta da Desulo la proposta di valorizzare i centri storici: «Credo sul valore economico e sociale del turismo di prossimità».
Francesco Pirisi