Si è svolto ieri a Nuoro di fronte alla sede dell’ATS (Azienda Tutela della Salute) in via Demurtas, il secondo presidio delle cinque giornate di mobilitazione per la difesa della sanità pubblica in Sardegna, promosse dalla CGIL Regionale e sindacato dei pensionati.
Un sit-in partecipato con la presenza di delegazioni del capoluogo cittadino, dall’Ogliastra, Barbagia Mandrolisai, Marghine Planargia e Goceano.
Sindacalisti, lavoratori ospedalieri, rappresentanti dei comitati per il diritto alla salute e pensionati hanno evidenziato come la Sanità regionale è al collasso: una regione con il primato della rinuncia alle cure per motivi economici da parte dei cittadini il 12,3% su una media nazionale del 7%. e dove si muore di più rispetto ad altre parti d’Italia: nel 2022 i decessi sono arrivati al 22%. «Abbiamo avuto un’amministrazione regionale incapace di spendere le risorse e che ha costretto i cittadini ai viaggi della speranza con un aggravio di 64 milioni di euro nel bilancio regionale».
Secondo i dati snocciolati dalla CGIL ci sono soggetti fragili senza assistenza perché nelle strutture residenziali possono essere presi in carico solo 162 persone ogni 100 mila abitanti su una media nazionale di 547. Spesso i reparti dei presidi ospedalieri vengono chiusi per mancanza di personale con liste di attesa interminabili e utenti dirottati in altri ospedali della Regione. A questo si aggiungono le difficili condizioni di lavoro per i pochi medici, infermieri e OSS costretti a turni massacranti
Dal sindacato l’ appello perché il problema della sanità pubblica venga inserito come prioritario, nell’agenda di chi dopo il 25 febbraio occuperà le poltrone del palazzo regionale.
F. Nieddu.
ATS non esiste da alcuni anni, ASL 3 Nuoro, cambia il nome, non la realtà….