La ferrovia nazionale a Nuoro non è più soltanto un’utopia. Questa mattina dopo la scorsa settimana c’è stata in Prefettura una nuova riunione per vagliare come la tratta Nuoro- Macomer possa essere integrata nel più ampio progetto ferroviario.
Al tavolo hanno preso parte il presidente dell’Unione dei Comuni del Marghine Franco Scanu, i Sindaci di Bolotana, Francesco Manconi, Bortigali Francesco Caggiari e Borore, Tore Ghisu, i Presidenti della Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura Agostino Cicalò e di Confindustria Sardegna Centrale Giovanni Bitti, il Presidente del Comitato Trenitalia Nuorese Claudio Solinas e i rappresentanti sindacali CISL – UIL- UGL.
Nel corso della discussione gli amministratori del Marghine hanno manifestato forte preoccupazione per il rischio di un progressivo smantellamento della tratta Nuoro-Macomer, della quale sono stati richiesti il recupero e la riqualificazione.
Sul punto il prefetto Dionisi ha voluto rassicurare i sindaci, chiarendo innanzitutto che il progetto di mobilità voluto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e guidato da Rete Ferroviaria Italiana – pur privilegiando per irrinunciabili ragioni di velocità e sicurezza dei trasporti la linea di collegamento Abbasanta Nuoro – non prevede alcun depotenziamento della tratta a scartamento ridotto che già collega Nuoro a Macomer.
Infatti, il tavolo inaugurato lo scorso agosto segue due direttrici: una squisitamente tecnica che fa capo a RFI, l’altra di natura istituzionale volta ad approfondire le ricadute socio-economiche nella Sardegna centrale.
Sotto tale ultimo aspetto, Dionisi ha ribadito la massima disponibilità della Prefettura a veicolare presso le amministrazioni centrali qualsivoglia istanza, proposta o progetto provenienti dai territori della provincia, evidenziando i vantaggi che ad essi deriverebbero dalla realizzazione di una nuova linea veloce che andrebbe ad aggiungersi alle infrastrutture esistenti. Inoltre, il documento di prefattibilità attualmente al vaglio del Ministero tiene in specifica considerazione le esigenze logistiche delle aree industriali della provincia. In ogni caso, tale progetto infrastrutturale non interferisce né preclude eventuali iniziative volte a migliorare la rete ferroviaria, di gestione regionale, che unisce i centri del Marghine.