“Non rimangono eterne bambine ma diventano donne”. Da Nuoro arriva un progetto importante organizzato dal Centro antiviolenza Onda Rosa Nuoro per le donne con disabilità che spesso sono vittime di violenza sessuale: “In rete per l’inclusione e in supporto alle donne con disabilità” (Iris), finanziato con l’8xmille della chiesa Valdese.
Sono previsti 9 mesi di laboratori gratuiti aperti a giovani donne disabili provenienti da tutta l’isola, per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere.
«Le donne con disabilità arrivano a una relazione spesso senza avere alcun tipo di informazione sul proprio corpo e a differenza di ciò che viene percepito dalla collettività, sono molto esposte al rischio di violenza fisica e psicologica – spiega la coordinatrice di Onda Rosa, Luisanna Porcu – Una ricerca condotta per conto del Parlamento Europeo stima intorno all’80% la percentuale di donne con disabilità vittime di violenza, quindi l’idea generalizzata che lo stupro sia relativo solo ad alcune persone e situazioni, non corrisponde al vero. È importante ricordare che lo stupro ha a che fare con il potere e laddove una persona viene percepita come debole e più fragile, può diventare in alcuni contesti un bersaglio preferenziale».
La formazione nei confronti delle donne con disabilità diventa quanto mai preziosa affinché acquisiscano gli strumenti per potersi difendere: «La metodologia usata nei laboratori sarà quella basata sulla relazione tra donne, con il focus sulla conquista della consapevolezza di sé e del controllo delle proprie scelte, decisioni e azioni – aggiunge Luisanna Porcu – I laboratori favoriranno la conoscenza di sé attraverso l’altra, incoraggiando processi di fiducia nelle proprie capacità e possibilità. Riteniamo che questi strumenti siano importantissimi per le donne disabili che spesso non vengono preparate a riconoscere i segnali della violenza e non vengono credute in caso la subiscano. Inoltre nel caso di disabilità di tipo intellettivo/cognitivo, vengono spesso considerate ipersessualizzate e quindi provocatrici. È importante invece che conquistino l’autonomia non solo di denunciare, ma anche di allontanarsi fisicamente dalla persona abusante, che spesso è rappresentata dal caregiver stesso». Chi volesse partecipare al corso può iscriversi all’indirizzo progettoiris.ondarosa@yahoo.com .