DI FRANCESCO PIRISI
Nuoro e il Nuorese hanno voluto bene a Gigi Riva e oggi lo ricordano, nel momento della sua scomparsa. Il bomber di Leggiuno e il Cagliari, quello a cavallo dello scudetto, hanno ricambiato andando spesso in Barbagia, per incontrare in amichevole la Nuorese. In quelle annate, i rossoblù giocano nel campionato di A, i verdazzurri in Quarta serie. Ma in campo sono gare tirate. Nulla che possa evidenziare quello scarto di categoria. È così nell’aprile del 1974. Il match termina 2 a 2. “Rombo di tuono” segna entrambe le reti cagliaritane. Non è da meno il verdazzurro di Sindia, Pietro Paolo Virdis, che proprio in quella stagione spiccherà il volo verso il Cagliari. Riva va in gol su calcio di rigore. Nella seconda rete incorna a fil di palo un pallone che sta uscendo fuori, ma l’effetto impressogli lo fa finire in fondo al sacco. Virdis mostra anch’egli i numeri del calciatore di qualità. Su un corner dalla sinistra, in area schiaccia a terra di testa. Quando la palla torna in aria, supera Albertosi, portiere della Nazionale, qualche metro fuori dai pali. Le due prodezze scatenano l’applauso del Quadrivio, che si è riempito in tutti gli spazi. Un calcio di altri tempi, si dirà, anche per la bravura di diversi uomini in campo. Il Cagliari ha ancora le stimmate dei valori tecnici e agonistici che l’hanno portato qualche stagione prima nella vetta della massima serie, sino all’affermazione più prestigiosa. La Nuorese è formazione di rango della D, che ha tra le protagoniste Frosinone, Latina, Viterbese, Rieti, e altre di pari forza. Tra i verdazzurri Virdis è la novità più interessante. Lo zoccolo duro lo garantiscono i vari Mingioni, Soru, Di Bernardo, Napoli, Frieri, per un decennio capaci di tenere i verdazzurri del presidente Bonaccorsi al vertice della categoria, tanto da far sognate la C. Nel mezzo del campo giostra Chicco Piras, cagliaritane, che ha i piedi di un giocoliere, l’intelligenza adattata al calcio, il temperamento di chi ama la maglia più della sua stessa pelle. Proprio come Riva, che ha scelto per la vita i colori del Cagliari. L’effetto di tanti ingredienti, mischiati in una gara che è stata detta “amichevole”, è uno spettacolo di primo livello, in mezzo a una gran cornice di pubblico, anch’essa degna di ammirazione e stupore. Questo nella primavera del ’74. Riva è il più amato. Oggi, nell’ora della sua scomparsa, è l’uomo di una nostalgia che si manterrà nel tempo, compresa quella dei tifosi del Nuorese.