In questi giorni interi rioni di Oliena sono completamento al buio. Una criticità, che tempo fa era soprattutto delle periferie, oggi interessa tutto il paese e anche e soprattutto interi quartieri del centro. «Anche strade ad alta densità di traffico sono al buio e per questo risultano pericolose anche per eventuali pedoni che transitano negli attraversamenti che non sono perfettamente visibili agli automobilisti. Il problema risulta particolarmente grave durante la stagione invernale, in quanto già il primo pomeriggio fa buio». Lo dichiarano i consiglieri del gruppo Uliana Nova, Gianfranca Salis, Enrica Picca e Sebastiano Boi che hanno presentato una interrogazione urgente chiedendo spiegazioni alla Maggioranza.
«Nella giornata del 14 gennaio è stata evidenziato un problema alla cabina dell’Enel, ma in realtà le criticità nell’impianto si è verificato anche in altri giorni, quindi non è una giustificazione sufficiente. Che il problema sia di più vasto respiro lo dimostra anche la situazione delle strutture dell’impianto, in quanto sono numerosi i lampioni in fase di crollo. Anzi abbiamo avuto notizia che in alcuni vicinati si sono verificati addirittura dei crolli con grave rischio per cose e persone. Per la manutenzione dell’impianto di illuminazione, che è un servizio essenziale per la comunità, i cittadini pagano tributi ben specifici e non è pertanto accettabile che Oliena sia tornata indietro di secoli, a quando ancora non esisteva l’illuminazione pubblica e molti cittadini siano stati costretti a posizionare dei fari all’esterno per illuminare le strade che periodicamente sono illuminati solo dalla flebile luce della luna» dicono e sottolineano:« In uno degli ultimi consigli comunali del 2023, sono rimasti non programmati e quindi non spesi quasi un milione e mezzo di euro con cui si sarebbero potute fare tante opere. Inoltre, nella scorsa legislatura era stato sbandierata l’esistenza di un bando per un progetto di rifacimento e risanamento di tutto impianto di illuminazione pubblica. Abbiamo chiesto notizie sull’esito di questo bando, di cui, come purtroppo sta succedendo spesso in questo Comune, non si è saputo più niente. Non vorremo che anche questo progetto faccia la fine di quello dei siti archeologici, scaduto il 9 maggio del 2023 e ancora sconosciuto».