Un sospetto nodulo al seno, visita senologica e mammografia e poi nel caso inizia la lotta per contrastare il tumore. Questa dovrebbe essere la prassi di chi si ritrova purtroppo a dover combattere contro questo male. Invece non sempre è così. A volte devi lottare contro inefficienze e i ritardi del sistema sanitario sardo, non in grado, nonostante le tante promesse, di dare risposte adeguate ai bisogni di salute delle cittadine e dei cittadini.
Lo denuncia il movimento di Lisetta Bidoni Progetto per Nuoro segnalando il caso di una donna nuorese da oltre due anni in lotta per poter accedere a servizi sanitari basilari.
IL CASO – La donna, nell’ottobre del 2021, riceve una telefonata dal Cup con la quale viene informata che la prenotazione fissata circa un anno prima per l’esecuzione di una mammografia è rinviata di un anno. Passa esattamente un anno è nell’ottobre del 2022 arriva una nuova telefonata con la quale alla signora viene comunicato che la prenotazione è rinviata di altri 12 mesi in quanto a Nuoro le mammografie sono riservate alle pazienti affette da neoplasia. Nel frattempo la signora, sempre nell’ottobre del 2022, avverte qualcosa di sospetto: il medico di famiglia a questo punto fa richiesta di mammografia con priorità “Breve” ma il muro da sorpassare questa volta è il Cup che risponde che non “c’è disponibilità di prenotazioni”. A questo punto, la signora sempre in accordo con il medico di famiglia, opta per una visita senologica al fine di valutare se il sospetto sia fondato o meno, ma bisogna recarsi a Cagliari poiché a Nuoro non è possibile eseguire tale prestazione medica. LA donna esasperata scrive all’URP precisando che oltre al sospetto della presenza di una massa c’è la familiarità per neoplasia della mammella. La risposta della responsabile del servizio ( tramite mail) è lapidaria: non c’è nessuna urgenza può aspettare il prossimo screening.
IL TUMORE- Alla signora non resta che rivolgersi al privato. L’ecografia conferma l’esistenza di una neoplasia e a questo punto viene eseguita la mammografia. Fortunatamente almeno in questo lasso di tempo il tutto si svolge in modo rapido: nel dicembre 2022, grazie alla disponibilità di un chirurgo che l’ha presa in carico, l’intervento chirurgico viene effettuato non a Nuoro, dove la Breast Unit è stata smantellata, bensì a Cagliari. Dopo l’operazione la paziente viene presa in carico in modo ottimale dal servizio di oncologia di Nuoro. Le difficoltà ripartono quando deve accedere alla radioterapia: tempi lunghi per poterla effettuare ma solo dietro raccomandazione unitamente alla TAC di simulazione pre trattamento. Alla fine bisogna aspettare per carenza di tecnici e operatività di un solo acceleratore. Dopo circa un mese, visto che non le veniva comunicata la data di inizio, la paziente si rivolge al CAS (centro assistenza e servizi) con l’auspicio di una presa in carico e l’avvio della terapia. Ma niente di fatto sempre per carenza di personale medico sanitario. Non resta ancora una volta che rivolgersi ad un altro ospedale, rifare una TAC di simulazione e finalmente effettuare la radioterapia (sperando che non sia troppo tardi).
UN’ODISSEA SENZA FINE – A luglio del 2023 l’oncologa richiede il controllo cardiologico e la densitometria. Esami che rientrano nel follow-up e si pensa debbano essere prenotati automaticamente dal reparto. Invece no, la paziente deve recarsi al CUP e ancora una volta scontrarsi con l’inefficienza del sistema: per la visita cardiologica non c’è nessuna possibilità di prenotazione (gli ambulatori in cardiologia sono tutti chiusi), la Densitometria viene prenotata per febbraio 2024. Qualche mese dopo la paziente apprende dalla stampa che nel reparto di cardiologia sta per entrare in funzione un servizio ambulatoriale per la diagnosi precoce dei disturbi cardiaci nei pazienti oncologici e fiduciosa attende di essere contattata essendo paziente già conosciuta in cardiologia per una patologia del ritmo ma ad oggi non è stata ancora chiamata. Nei giorni scorsi la paziente contatta personalmente CUP e CAS per poter effettuare la densitometria e di seguito iniziare con urgenza la terapia come consigliata dall’endocrinologa. Niente da fare, i due servizi la informano che essendo stata presa in carico dall’oncologia deve rivolgersi all’URP.
PROGETTO PER NUORO- «A questo punto la paziente sfiduciata, ma decisa a dare battaglia e informare, sceglie di segnalare la sua odissea – dice Lisetta Bidoni- con l’auspicio che chi ha la responsabilità della gestione dell’assistenza sanitaria ripristini l’accesso ai servizi restituendo ai cittadini e alle cittadine la fiducia nelle istituzioni. Ed in particolare rivolge un appello, sollecitando riposte e proposte in materia, alle coalizioni che si candidano a guidare la Sardegna alle elezioni regionali di febbraio 2024».