Il palazzo di giustizia di Nuoro ha la sua aula di ascolto protetto per i minori. È stata inaugurata ieri mattina, in una cerimonia a cui hanno preso parte i rappresentanti della magistratura e degli avvocati, insieme ai dirigenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
L’aula è stata realizzata nell’ex stanza del custode, negli spazi del tribunale. Da oggi sarà l’ambiente che ospiterà i minori vittime di violenze, per essere sentiti da giudici e avvocati nei processi che li vedranno coinvolti. Questo attraverso un collegamento a circuito chiuso con l’aula dove si svolgono le udienze, siano esse di natura penale, sia civile. Uno spazio specifico che mancava, tant’è che quando si dovevano ascoltare le testimonianze di un minore giudici, avvocati e parti in causa si dovevano spostare al palazzo di giustizia di Oristano.
Il progetto è lungo qualche anno ed è stato portato avanti dall’ex presidente del tribunale, Vincenzo Amato, insieme all’Aiaf, l’Associazione italiana avvocati di famiglia. La conclusione dei lavori nell’ultimo anno, in cui a reggere provvisoriamente l’ufficio di presenza è stata la giudice Elena Meloni, attualmente a capo della Sezione penale. Meloni questa mattina ha introdotto la cerimonia di battesimo dell’aula di ascolto protetto. Intervento in cui ha ripercorso l’iter costruttivo, dall’iniziativa di Amato e dell’Aiaf (che ha donato gli arredi) sino a ricordare il contributo del Club Soroptimist di Nuoro e del liceo artistico “Francesco Ciusa”, i cui allievi hanno realizzato i dipinti che abbelliscono il nuovo spazio all’interno del tribunale. A spiegare criteri e utilizzo dell’aula è stato l’attuale presidente del tribunale, Mauro Pusceddu: «La premessa – ha affermato – è che nel processo vanno garantiti allo stesso modo i diritti dell’accusa e della difesa.
La sala d’ascolto per i minori – ha spiegato ancora – consente all’imputato di sentire dalla vittima le ragioni egli elementi dell’accusa stessa. Per quanto riguarda il minore vittima della violenza – sono state ancora le parole di Pusceddu – potrà prendere parte al processo e raccontare i fatti in clima asettico, senza vivere la tensione presente nell’aula delle udienze e soprattutto senza trovarsi di fronte la persone che gli avrebbe usato violenza». Condizioni di sicurezza e protezione garantite dal fatto che le due aule hanno ingressi separati e nella “stanza” in cui sta il minore non si sentono le voci e non si avverte la tensione dell’aula processuale.
La “stanza” ascolto è stata arredata con criteri tali da dare il maggior confort ai minori. All’interno sono stati collocati dei tavoli. Il più grande dei quali sarà la postazione di ascolto di chi ha oltre 14 anni. Uno più basso è destinato a minori tra i 6 e gli 8 anni. Mentre i bambini potranno starsene seduti sul tappeto, tra un domanda del giudice (in questo caso sostituito da uno psicologo specialista della materia) e un diversivo, con alcuni giochi pizzati all’interno della saletta. Il progetto è, dunque, una realtà. L’anno ricordato, stamane, con parole di soddisfazione, Maria Antonietta Masia (presidente dell’Aiaf di Nuoro) e l’ex capo del tribunale, Amato, che ha detto: «Sono qui per manifestare il compiacimento per quest’inaugurazione. Tutti coloro che hanno collaborato a questo intervento – ha sottolineato – sono partiti proprio dall’idea che si dovesse garantire la tutela del minore durante il processo».
Francesco Pirisi