Disservizi poste italiane a Nuoro e in Provincia al vaglio del prefetto Dionisi. Da questa mattina si è costituito un nuovo tavolo permanente al quale hanno partecipato – collegati da remoto – numerosi rappresentanti di Poste Italiane responsabili delle aree logistica, personale, relazioni istituzionali e relazioni con i piccoli comuni, invitati a interloquire con i sindaci dei vari comuni del territorio.
L’obiettivo perseguito da Dionisi è affrontare in maniera organica e unitaria una problematica denunciata dagli amministratori locali ormai da tempo. Durante il vertice sono state rappresentate le principali criticità riscontrate in città e nei diversi paesi, in particolare la mancata o tardiva consegna della corrispondenza, la forte carenza di personale – peraltro reclutato con contratti a tempo determinato di brevissima durata, circa due mesi, – oltre alla severa riduzione dell’orario di apertura degli uffici.
«I servizi affidati a Poste Italiane S.p.A. “sono servizi pubblici essenziali” – sottolinea il Prefetto – perché tramite una corretta loro fruizione è assicurato l’esercizio di vari diritti costituzionali, non solo quello alla libertà di corrispondenza: lavoro e libera iniziativa economica, salute e studio, libertà personale nei vari significati di essa, anche perché non tutti i cittadini possono fruire delle tecnologie informatiche di corrispondenza. Pensiamo agli anziani, alle persone diversamente abili, pensiamo a tutti coloro che abitano in centri con problemi di connessione digitale».
La discussione avviata oggi sarà presto arricchita da un ampio dossier contenente i contributi forniti dalle amministrazioni locali, dalle associazioni di categoria e dai comitati di cittadini, che andrà ad aggiungersi alle note di denuncia già trasmesse alla dirigenza di Poste Italiane.
La tematica dei disservizi di poste italiane sarà affrontata in altre riunioni anche mediante il coinvolgimento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, “con l’auspicio che l’ampio confronto consenta di risolvere le varie problematiche esistenti” ha concluso Dionisi.