Nuove accuse rispetto ad alcuni atti amministrativi del Comune di Nuoro da parte di Felice Corda, già direttore provinciale di Ente foreste e commissario straordinario in alcuni comuni della provincia. Questa volta la sua contestazione (affidata tra l’altro a un post su Facebook) è sulla giustezza delle indennità di funzione del sindaco Andrea Soddu, degli assessori e del presidente del Consiglio comunale, carica oggi ricoperta da Sebastian Cocco. Per Corda – che pubblica anche le tabelle ministeriali – nel 2023 ci sarebbe stata un’eccedenza totale di retribuzione di 30mila e 553 euro. Perché – secondo i conti pubblicati da Corda – il sindaco avrebbe avuto 420 euro mensili in più rispetto al dovuto. Mentre per gli assessori e il presidente del Consiglio l’indennità avrebbe peccato di generosità per un importo di 257 euro, in ognuno dei 12 mesi dell’anno. Nell’indennità per il vice-sindaco Fabrizio Beccu, l’eccedenza denunciata da Corda è di 323 euro, sempre nel raffronto con le tabelle ministeriali. Tra il dovuto e il percepito una differenza di cifre sulle quali Corda si astiene nell’individuare elementi di dolo da parte degli stessi amministratori: «Conosco personalmente sia il sindaco, sia quasi tutti gli assessori, e credo nella loro buona fede. Anzi – aggiunge Corda – non mi passa neanche per la testa che fossero al corrente di tale situazione». Mentre lascia per strada ogni presunzione d’innocenza nel momento in cui la sua attenzione si sposta verso i dirigenti del municipio: «Spetta a loro – afferma nella nota, pubblicata su Facebook – controllare questa attività amministrativa e contabile». Tanto che lo stesso “accusatore” crede opportuno un ravvedimento, seppur postumo. E spiega il perché: «L’opportunità d’intervenire – è il pensiero di Corda – è legata alla necessità di evitare le conseguenze di un danno erariale, se non addirittura di “truffa”, alle casse comunali».
L’indulgenza che l’ex dirigente sembra accordare a Soddu e colleghi dell’amministrazione municipale si blocca, però, quando ritorna all’agosto dell’anno passato e alla dichiarazione del primo cittadino nuorese, sempre a proposito delle indennità di carica: niente aumenti, come consentito dalla regionale di Bilancio, perché comunque una parte dell’impegno ulteriore sarebbe ricaduta sulle casse del Comune. Questo il concetto di Andrea Soddu, in quel momento. E, ora, contestato da Felice Corda: «Il primo cittadino – incalza – aveva comunicato, con enfasi, un taglio degli assegni agli amministrati dell’ente, del 30 per cento, mentre gli stessi assegni venivano aumentate del cinque per cento». Anzi, le “pulci” sulle indennità di sindaco e assessori, da parte di Corda, partono dal primo giorno di governo municipale, nel 2015. Dove Corda, “il censore”, individua l’inizio del peccato “originale”: «Con la prima delibera di giunta si sono attribuiti le indennità, non spettanti dalla legge, relative agli amministratori di un comune capoluogo sotto i 50mila abitanti». Dal 2015 sarebbero 169mila i soldi avuti in più come indennità di funzione dagli amministratori civici di Nuoro.
Francesco Pirisi