La Scala di Milano apre la nuova stagione al grido di “Viva l’Italia antifascista!”

Una prima della Scala di Milano in nero e rosso, come il glamour impone, dall’allestimento del palco, con  il rosso dedicato alle vittime del femminicidio, e il viola, colore storico del femminismo.

Cosi si è presentato il Teatro della Scala di Milano il 7 dicembre, una rottura quella del Don Carlo, diretto da Riccardo Chailly, con la tradizione milanese, dove certi colori al teatro non sono concessi, in particolare all’apertura della stagione.

La stagione lirica ha aperto dunque con una delle grandi opere del repertorio mondiale, come ha precisato li sovrintendente Meyer, un opera che ha inagurato la scala otto volte è stata scelta la versione Verdi quella scritta per il teatro di Milano nel 1884.

Ospite d’eccezione la senatrice Liliana Segre, sul palco d’onore con il sindaco Sala, il presidente del Senato La Russa, oltre i ministri Salvini, Sangiuliano. Molti ospiti hanno scelto di ricordare con il colore dei loro abiti Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano,ultime vittime diventate simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.

Prima dell’inizio dello spettacolo uno spettatore ha gridato “Viva l’Italia antifascista″, gli agenti della Digos lo hanno subito identificato: si tratta del giornalista Marco Vizzardelli, grande appassionato della Scala, sempre presente a ogni evento.

Fuori dal teatro sindacati di base, centri sociali, movimenti hanno organizzate come ogni anno le contestazioni: “Nei confronti dell’alta borghesia che si ritrova in queste occasioni″… Ricordiamo nel 1968 c‘era stato il primo lancio di uova verso coloro che entravano al teatro.

F.Nieddu

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Franceschino Nieddu