Dopo la morte nelle scorse ore del grande Elliot Erwitt, la fotografia registra la morte di un’altro grande fotografo, Ivo Saglietti, spentosi questa mattina in un ospedale di Genova.

Nato in a Tolone 75 anni fa ma torinese di adozione, Saglietti aveva iniziato la sua attività di reporter come cineoperatore con film e documentari politici e sociali.

A metà degli anni Settanta, si trasferisce a Parigi dove stringe amicizia con fotogiornalisti come Mario Dondero e inizia a collaborare con alcune agenzie fotografiche francesi e americane, e con magazine internazionali come Newsweek, der Spiegel, Time, New York Times) con reportage, rigorosamente in bianco e nero, che documentano i conflitti in America Latina, Medio Oriente, Africa e Balcani.

Nel 1992 vince il primo di tre World press photo, nella categoria “Daily life, stories” con un servizio su un’epidemia di colera in Perù, e nel 1999 ha la “menzione d’onore” allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo.

Nella sua carriera, si è occupato della tratta degli schiavi dal Benin alle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti, e ha raccontato le tre malattie che hanno devastato i Paesi del terzo mondo (aids, malaria e TBC), con reportage realizzati tra gli anni ’90 e 2000.

Amico di padre Paolo Dall’oglio, rapito e scomparso nel nulla nel 2013 dagli estremisti islamici vicini ad Al Quaida, si appassiona a temi come il possibile dialogo tra religioni attraverso l’esperienza comunitaria dell’antico monastero siro antiocheno di Deir Mar Musa el-Habasci (da cui la mostra Sotto la tenda di Abramo) a quello sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente, per il quale stava attualmente lavorando. Negli ultimi anni la sua attenzione si è focalizzata sulla situazione nei Balcani, dopo la guerra nell’ex Yugoslavia e l’assedio di Sarajevo, e il genocidio in Bosnia.

Dal 2000 è membro associato dell’agenzia fotogiornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen.

I funerali, in forma laica, si terranno lunedì 4 dicembre alle ore 12 presso la cappella del cimitero di Staglieno a Genova.