Nuoro e il Nuorese si mobilitano per la tragica morte di Giulia Cecchettin

L’uccisione di una donna da parte di un partner o di un ex partner, indipendentemente dal fatto che l’autore condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima, e la morte di una donna a causa di una pratica che si è rivelata dannosa per la sua stessa vita”. Questa è la definizione di femminicidio dell’Istituto Europeo per la gender equlity (EIGE)

 Tale definizione segue quella originariamente fornita dalle Nazioni Unite: “l’uccisione di donne da parte di uomini per il loro essere donne”, e allude a una vasta gamma di atti violenti, quali l’omicidio domestico, l’omicidio sessuale, l’omicidio di prostitute, il delitto d’onore, l’infanticidio femminile. Con queste premesse il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, in seguito alla tragica morte della giovane Giulia, per mano del fidanzato che ha commosso e allo stesso tempo indignato tutta l’Italia, ha inviato tutte le amministrazioni del territorio  l’opportunità di predisporre all’interno delle rispettive case comunali un registro pubblico di condoglianze da inviare successivamente alla famiglia della giovane, in segno di vicinanza e cordoglio.

A Nuoro invece il sindaco Andrea Soddu annuncia un’importante iniziativa sui social: ” In collaborazione con la Curia e il parroco della Cattedrale di Santa Maria della Neve Don Giovanni Maria Chessa, a partire da domani, martedì 21 novembre, e per una settimana, la chiesa di San Carlo aprirà le sue porte dalle 9 alle 13:30: chi vorrà potrà raccogliersi in preghiera o portare un pensiero per Giulia in un registro che troveranno all’interno. Questa decisione non è casuale, la chiesa custodisce la copia simbolica “Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa, offrendo un luogo di riflessione e solidarietà. Invito studentesse, studenti e chiunque desideri partecipare a lasciare pensieri in memoria di Giulia. Questi pensieri saranno raccolti e successivamente consegnati al Comune di Vigonovo, dove vive la famiglia Cecchettin. La scuola, oltre al suo ruolo educativo, assume un compito cruciale nella formazione di cittadini attivi e responsabili. È fondamentale che diventi uno spazio in cui si insegni che l’amore non è violenza, ma è intrinsecamente legato al rispetto. La chiesa di San Carlo diventa così un simbolo tangibile di unità e riflessione, un luogo in cui possiamo onorare la memoria di Giulia e lavorare insieme per un futuro più sicuro e rispettoso per tutte le donne”.

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Sonia