La scomparsa in Veneto da circa una settimana dei due fidanzatini Filippo Turetta e Giulia Cecchettin aveva destato molta preoccupazione non solo tra i familiari ma anche nell’intera regione. Sabato il tragico epilogo il corpo senza vita di Giulia è stato trovato in un dirupo nel lago Barcis, in Friuli Venezia Giulia.
Dai primi accertamenti sommari eseguiti dai periti delle Forze dell’ordine è emerso che la ragazza ha subito numerose coltellate al collo e nella parte alta del corpo, prima di essere gettata nel dirupo.
Del fidanzato non si avevano notizie si pensava a una fuga quando è stato fermato dalle forze dell’ordine in Germania, a seguito di un mandato di cattura internazionale, con l’accusa di omicidio in un primo momento era solo indagato.
Numerosi sono stati gli appelli in questi giorni da parte dei familiari di Turetta e del Procuratore della Repubblica di Venezia per costituirsi.
La svolta nelle indagini è avvenuta non solo con il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia, ma anche dalla visione delle telecamere di sorveglianza, bloccate per alcuni giorni, posizionate nelle strade percorse in auto dell’ex fidanzato, ripreso mentre picchiava Giulia, la buttava per terra e lei lo implorava di smettere perché le stava facendo male.
Filippo dovrà spiegare la sua versione dei fatti agli inquirenti, i quali continuano negli accertamenti, rilievi tecnici, autopsia, oltre ai medici legali, avvocati e periti di parte.
Giulia, che doveva laurearsi in ingegneria fra due giorni, è la 100° vittima di femminicidio in Italia, nel 2023 e segue di poche ore quello della dottoressa caduta in un agguato nel Reggino, in Aspromonte.
F.Nieddu