NUORO – Con il termine di poliabuso si identifica anche il mix tra alcol sostanze stupefacenti o farmaci che provoca una sensazione di ebbrezza. Questa tendenza è sempre più frequente tra i giovanissimi, senza risparmiare nemmeno il Nuorese dove, in qualche caso, il consumo di alcol e droga è stato accertato anche tra i bambini delle scuole elementari.
I motivi per cui si inizia forse sono gli stessi di sempre: “Un po’ per noia o per divertimento, un po’ perché non si riesce ad affrontare le difficoltà legate alla vita quotidiana, per emulazione o semplicemente perché non si trovano alternative” ma quello che spaventa maggiormente è il brusco abbassamento d’età di chi fa uso di sostanze stupefacenti.
Ascoltare questi dati, snocciolati dalla dirigente scolastica la dottoressa Silvia Meloni in occasione del convegno “La diffusione della droga nel Nuorese” è come un pugno nello stomaco. L’incontro, organizzato dall’Unione degli avvocati della Sardegna – Sezione Territoriale di Nuoro, si è svolto ieri, 17 novembre all’Auditorium della Biblioteca S. Satta di Nuoro.
In veste di relatori, hanno partecipato anche il presidente del tribunale di Nuoro dottor Mauro Pusceddu, il procuratore della Repubblica dottoressa Patrizia Castaldini, l’avvocato penalista Pasquale Ramazzotti, il prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi e, in qualità di moderatrice, l’avvocato Sabrina Cadinu.
La Dirigente scolastica ha parlato della difficoltà di fare prevenzione, in quanto in alcune zone del territorio come, ad esempio, Orosei e Siniscols, dove i Serd non sono più operativi, e anche a Nuoro nonostante sia una struttura complessa c’è una forte carenza di personale con una psicologa stabilizzata a novembre 2023 e pochi assistenti sociali che si possano occupare totalmente di questo campo così difficile e complesso.
Il Presidente del tribunale di Nuoro, invece, ha delineato il quadro giuridico e normativo previsto per chi compie reati in termini di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, un quadro che dovrebbe essere rivisto in quanto, come ha precisato l’avvocato penalista Ramazzoti si rifà ancora alla legge del 1990 Vassalli-Jervolino.
Il Prefetto di Nuoro, infine, come ha sottolineato anche il procuratore Castaldini: «nel centro dell’Isola non si può parlare di vere e proprie inflitrazioni mafiose ma tra i business più fiorenti ci sono sicuramente il traffico di droga sopratutto di marijuana e di armi».
Dionisi poi ha tracciato un plausibile percorso delle sostanze stupefacenti nell’area del Centro Sardegna dove Nuoro è un crocevia. Nel Nuorese c’è una fiorente produzione di marijuana e identificare le piantagioni da parte delle Forze dell’Ordine sta diventando sempre più complesso in quanto chi lo fa sceglie luoghi sempre più inaccessibili e impervi mentre in un territorio come il nostro, dove ci sono poche opportunità sia a livello economico e sociale pur non essendoci statistiche che definiscono, per lo spaccio al dettaglio è stato sottolineato che come ci sia una larga offerta con abbassamento del prezzo e una facile reperibilità ma anche uno smercio più ramificato.