L’ex palazzo comunale di Orgosolo, chiuso da decenni, torna ad accogliere la cittadinanza dopo una intensa ristrutturazione che lo propone in una nuova veste, ovvero come luogo di condivisione di attività ed esperienze. Si tratta di una struttura storica che nel periodo della rivolta di Pratobello o quando si discuteva del Parco nazionale del Gennargentu, poi mai realizzato, ha ospitato consigli comunali infuocati. Ma è anche quell’edificio sul quale campeggia il murales di Francesco del Casino, su cui sono impresse le parole che Emilio Lussu, nel 1969 durante la rivoluzione contro il poligono militare, inviò agli orgolesi tramite un telegramma: “Se fossi stato in condizioni di salute differenti sarai stato in mezzo a voi” scriveva il fondatore del partito Sardo D’Azione.
Questa mattina alle 10 30 il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu ha simbolicamente tagliato il nastro e presentato la struttura alla comunità ubicata nel cuore di Corso Repubblica nel centro storico del paese. Partner dell’intervento è IED – Istituto Europeo di Design sede di Cagliari, che ha lavorato al progetto di allestimento della struttura con un team di studenti ed ex studenti dei corsi triennali in Interior Design, Product Design, Media Design e Fashion Design, coordinati dai loro docenti.
LE FASI DEI LAVORI. La prima fase ha riguardato lo studio del territorio e l’analisi di contesto con l’obiettivo di allestire uno spazio in cui la comunità fosse in grado di riconoscersi. Per questo motivo la ricerca di idee e suggestioni ha coinvolto un gruppo di studenti della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Orgosolo e del Liceo Artistico “Francesco Ciusa” di Nuoro, che durante un workshop organizzato da IED ha potuto concentrarsi sullo studio di colori e motivi geometrici caratteristici dell’abito orgolese e dei murales che adornano il paese. Da qui si è sviluppata la progettazione grafica e architettonica, con un team di lavoro composto da studenti ed ex studenti di IED coordinato dall’architetto e docente Paola Riviezzo. Il comparto di Interior Design, con le ex studentesse Silvia Morelli e Nicole Sanna, ha pensato al cambio di destinazione d’uso e all’allestimento delle sale. Gli arredi selezionati – leggeri, impilabili e facilmente lavabili – presentano linee semplici e tinte in linea con le informazioni ricavate dal workshop. Il contributo dello studente del corso di Product Design Alessandro Berretta, con il supporto del docente Ferdinando Bifulco, ha dato vita a una lampada ispirata ai gigli decorativi ricorrenti nell’abito orgolese. Infine, la veste grafica dell’edificio – sviluppata dalle studentesse Teresa Mereu (Fashion Design) e Lorenza Pisano (Media Design), supportate dai docenti Daniele Conti e Andrea Pisanu – presenta figure stilizzate di animali della fauna sarda realizzate con elementi lignei a incastro, con l’intenzione – come da ispirazione dell’intero progetto – di porre l’accento sul collegamento identitario con il territorio, in chiave contemporanea.
LA STRUTTURA. L’ex palazzo comunale è distribuito su quattro piani con al piano seminterrato due locali, uno adibito ad ufficio turistico e l’altro a sala benvenuto e bookshop. Al primo piano sono state concepite una sala multifunzionale ed una sala laboratorio. Nei restanti piani sono stati ricavati degli ambienti che saranno a disposizione delle associazioni locali, una sala formazione, uno spazio coworking e una sala convegni. Una struttura nella quale ogni spazio è stato ripensato per essere polifunzionale e condiviso, una casa a disposizione della comunità e delle attività che i cittadini e le associazioni locali vorranno organizzare nel tempo. Prova della multifunzionalità dell’edificio è stata questa giornata di inaugurazione, che coincide anche con la presentazione dell’intero progetto al pubblico ed alla stampa. Nel pomeriggio, infatti, nelle sale del palazzo si sono alternati workshop il cui obiettivo è stato quello di co-definire insieme agli attori della comunità alcune delle scelte fondamentali che riguarderanno le prossime attività del progetto ed in aggiunta sono stati organizzati laboratori per bambini, spettacoli e altre attività gestite dalle associazioni. «Un intervento – ha precisato il Sindaco Pasquale Mereu – che dopo tanti anni restituisce finalmente l’edificio al nostro paese e soprattutto lo rende fruibile per molteplici usi. Il suo recupero, infatti costituisce un’importante occasione per lo sviluppo di nuove attività e servizi legati alla promozione economica, sociale, turistica e culturale del nostro territorio». «Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del Comune di dare una veste nuova a uno spazio destinato alla comunità e soprattutto ai giovani, con l’obiettivo di sviluppare idee, visioni, di creare cultura e valore per il proprio territorio – ha dichiarato Antonio Lupinu, direttore IED Cagliari. Questa è una mission che IED da sempre porta avanti nei territori in cui è presente, e siamo felici di aver condiviso da subito questi valori e questi obiettivi con l’amministrazione comunale di Orgosolo, che ci ha accolto e supportato durante tutti questi mesi di lavoro».
IL PROGETTO “MIRADAS”. Dopo le visite guidate a cura dell’architeto Paola Riviezzo – coordinatrice del progetto per IED Cagliari – è stato presentato ufficialmente “Miradas” – il progetto di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici finanziato dal MiC Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR Bando Borghi Linea B “Miradas” nasce con l’intento di valorizzare il borgo di Orgosolo, rigenerandolo a partire da nuovi sguardi e nuove visioni. La rifunzionalizzazione e l’allestimento dell’ex palazzo comunale è il primo degli interventi realizzati e conclusi del progetto che andrà avanti fino al 2026. “Miradas” attraverso 5 aree d’intervento (Miradas collaborative, Miradas culturali, Miradas forestiere, Miradas narrative, Miradas future) strategicamente integrate, punta a rinnovare le energie del paese con attività legate al patrimonio culturale, alla rete degli operatori locali, a occasioni di formazione, a eventi di promozione turistica. Il tutto con una dotazione di euro 1.600.000, derivante dal finanziamento del MiC Ministero della Cultura – nell’ambito del PNRR Bando Borghi Linea B. Orgosolo, infatti, risulta tra gli 8 comuni assegnatari delle risorse in Sardegna e tra i 289 borghi storici in tutta Italia.