Rischio osteoporosi alto nel Nuorese: 80 cittadini sottoposti allo screening

La maggior parte dei pazienti del Nuorese non si è mai sottoposto a un controllo per verificare la salute delle ossa. È quanto emerso ieri nello screening fatto a Nuoro nella Casa della salute del distretto (l’ex ospedale civile).

Controllo all’interno della Giornata mondiale della osteoporosi, promosso dalla Società italiana dell’osteoporosi e del Metabolismo minerale e delle Malattie dello scheletro.  Circa 80 le persone sottoposte a screening. Pazienti con un età tra i 50 e i 65 anni. La metà delle persone sottoposte a screening sono state poi indirizzate al centro diagnostico dell’ospedale “San Francesco”, per essere sottoposte a un esame Moc (densitometria ossea). «Il primo aspetto da rilevare è il fatto che oltre il 70 per cento dei pazienti visitati non aveva mai effettuato un esame, per verificare la condizione del suo apparato scheletrico. E, quindi, per prevenire le fratture al femore e quelle vertebrali, che sono quelle legate maggiormente alla fragilità ossea», spiega, dopo lo screening, l’ortopedico Daniela Fresi, dell’équipe sanitaria formata dalla geriatra Manuela Palmas, dall’endocrinologa Barbara Marziani, e da Giovanni Porru, reumatologo. «Una tendenza da invertire – ha proseguito Fresi – considerato che con una popolazione sempre anziana, i rischi legati all’osteoporosi sono sempre maggiori». La prevenzione attraverso lo screening, dunque, che gli ambulatori specialistici del Distretto di Nuoro portano avanti da alcuni anni, proprio grazie al legame professionale stretto con la Società italiana dell’osteoporosi. All’interno del controllo il colloquio con i pazienti per conoscere i fattori di rischio di ciascuno, legati agli stili di vita, alla sedentarietà, al fumo, alla stessa familiarità. E poi la possibile correlazione dello sviluppo dell’osteoporosi per via di malattie autoimmuni e tumorali e con la conseguente assunzione di farmaci, per la loro cura.

I numeri dell’osteoporosi. Dati che sono stati affidati a un algoritmo (un parametro informatico di analisi) che ha specificato per ciascun paziente la percentuale di rischio di sviluppare l’osteoporosi e, quindi, essere soggetto a fratture. «Chi ha evidenziato un rischio minore, al di sotto del 10 per cento – ha proseguito la dottoressa Fresi – potrà ripetere il controllo tra qualche anno. Ma come detto – ha proseguito – oltre la metà dovrà adesso sottoporsi agli esami strumentali, a iniziare dalla Moc. Solo così si potranno evitare le conseguenze di una malattia, spesso invalidante – ha concluso Fresi – che lavora in silenzio e si presenta anche 20 anni prima, rispetto al momento in cui fa emergere i suoi effetti». Prevenire il male, dunque, in particolare  per chi ha superato i 50 anni di età. Tra gli obiettivi anche quello di evitare che troppi “fratturati” vadano a riempire ambulatori ortopedici e sale operatorie, in un tempo in cui i servizi della sanità pubblica sono sempre più in affanno.

Da ricordare che nella giornata dell’osteoporosi, la Asl di Nuoro ha promosso anche lo screening con l’esame Dexa, sempre per verificare la condizione di salute delle ossa. Controlli in questo caso negli ambulatori di Geriatria, del “San Francesco”, affidati all’équipe del medico Monica Bussa.

Francesco Pirisi

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