MACOMER – Un sessantenne è stato arrestato per aver rubato circa 3.000 litri di gasolio, destinati al rifornimento di decine di pullman di linea del trasporto pubblico locale dell’ARST. Come se non bastasse li ha stipati all’interno di diverse taniche e di due cisterne nella cantina della propria abitazione mettendo a rischio l’incolumità degli altri condòmini.
Questa in sintesi l’operazione messa a segno mercoledì notte dagli agenti del Commissariato di P.S. di Macomer, al termine di una lunga attività d’indagine, posta in essere con pedinamenti e videoregistrazioni notturne, avviata per fare chiarezza su alcuni movimenti sospetti di un’autovettura, la quale transitava tutti i giorni nei medesimi orari, all’interno del deposito ARST. Gli uomini della Polizia Giudiziaria hanno così deciso di bloccare il veicolo mentre si accingeva a uscire dal piazzale. Il conducente è parso da subito molto agitato e nel momento in cui gli è stato ordinato di aprire il bagagliaio, al suo interno sono state rinvenute diverse taniche colme di carburante appena prelevato.
A quel punto è scattata la perquisizione domiciliare e, all’interno di una piccola cantina nel piano interrato è stato scoperto un sistema di pompaggio elettro idraulico attraverso il quale il carburante veniva travasato dai bidoni a una cisterna di accumulo, posta nel locale adiacente. Oltre a questo, nello stesso locale sono state rinvenute circa 30 taniche piene, della medesima tipologia di quelle rinvenute all’interno della sua auto mentre nel cortile esterno dell’abitazione, seguendo un sistema insolito di tubature, si è arrivati alla scoperta di seconda cisterna interrata contenente ulteriori 2000 litri di carburante. Insomma, un sistema non certo improvvisato e funzionale allo stoccaggio di quantità significative di carburante in uno spazio angusto e ristretto, segno che l’attività era in atto da tempo. Si tratta di un vero e proprio stoccaggio “domestico” pericolosissimo il quale, oltre al reato di furto aggravato, avrebbe potuto comportare seri rischi per l’incolumità dei cittadini e inquilini della zona, considerato che il tutto veniva custodito senza il minimo sistema di sicurezza sulla custodia dei combustibili.
Al termine delle attività di rito il dipendente infedele di un’azienda che lavora per l’ARST è stato arrestato in flagranza di reato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.