Nuoro. Telefonini a Badu ‘e Carros prima dell’evasione di Raduano: rito abbreviato per gli indagati

Salvatore

Nuoro. Telefonini a Badu ‘e Carros prima dell’evasione di Raduano: rito abbreviato per gli indagati

venerdì 22 Settembre 2023 - 08:12
Nuoro. Telefonini a Badu ‘e Carros prima dell’evasione di Raduano: rito abbreviato per gli indagati

Un frame dal video della fuga di Raduano

Ha chiesto il rito abbreviato l’assistente capo della polizia penitenziaria del carcere nuorese di Badu ‘e Carros, Salvatore Deledda, sotto inchiesta per corruzione e introduzione di telefonini nel penitenziario all’epoca dell’evasione del boss della Sacra corona unita, Marco Raduano, nel febbraio scorso. L’uomo – difeso dall’avvocato Stefano Stocchino – è comparso davanti al gup del tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, per l’udienza preliminare.

Rito abbreviato anche per Carmela Mele, sorella di Vincezo Mele, anche lui rinchiuso a Badu ‘e Carrors: la procura la indica come la donna che spediva i pacchi con i telefonini all’assististe capo Deledda. “Ho sbagliato” ha detto Mele durante l’udienza.

Otto gli agenti penitenziari indagati. Di questi, sei hanno chiesto l’abbreviato, uno ha patteggiato la pena a un anno e sei mesi e un altro ha scelto il rito ordinario. L’inchiesta è partita nell’estate del 2022 a seguito della segnalazione di un collega dell’agente indagato ed è culminata con l’arresto di Salvatore Deledda e Carmela Mele qualche mese dopo l’evasione di Raduano. In quei mesi tra le mani dei detenuti, compresi quelli della sezione di alta sicurezza, giravano ventuno telefonini, oltre a schede sim, cavetti e caricabatterie. Il materiale, secondo la procura, arrivava all’interno di pacchi sigillati spediti da Napoli da Carmela Mele (appartenente con i fratelli a una famiglia di spicco della criminalità partenopea), nel periodo che va dal luglio del 2022 e fino al febbraio 2023. A riceverli e consegnarli ai detenuti, sarebbe stato l’assitente capo in cambio di 200 euro per ogni cellulare. Gli investigatori hanno tracciato due transazioni elettroniche dal conto di Camela Mele a quello dell’agente: 1.200 euro in un caso, 250 euro in un altro. L’udienza è stata aggiornata all’8 novembre per le arringhe e la requisitoria del pm. Eventuali repliche e la sentenza sono state programmate per il 16 novembre.

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