NUORO – I mazziniani nuoresi hanno ricordato ieri il deputato Giorgio Asproni e, con lui, Lello Puddu, repubblicano, che del primo sarà un attento studioso.
Lo hanno fatto ieri mattina alla “Satta”, durante un convegno in cui è stato presentato il volume curato recentemente dell’ex sindaco di Nuoro, Annico Pau, repubblicano anch’egli. Libro che ripercorre proprio il lavoro di ricerca di Puddu, sull’intellettuale e uomo politico di Bitti, che ebbe un ruolo centrale nel pensiero alla base del Risorgimento e dell’Unità d’Italia.
Nelle note su alcuni passaggi della vita e del pensiero di Asproni, di cui non è da dimenticare il periodo in cui vestì l’abito di sacerdote, la stessa storia della sua abitazione, presente in città nell’omonima piazza, a due passi dalla cattedrale. Storia ricostruita dal ricercatore Gianfranco Conti, partendo dall’acquisto delle due parti originarie, fatto dal canonico Melchiorre Dore, zio di Asproni. Tra i venditori il nobile Nieddu e una certa signora Ticca, ma anche il canonico Floris, imparentato con la famiglia di origine della scrittrice Grazia Deledda.
«Il rione della casa prendeva il nome di “Sa Turre”– ha spiegato Conti – in quanto dalla valle il punto emergeva alla vista come una torretta». Il proprietario successivo sarà Giorgino Asproni, ingegnere minerario, nipote del deputato risorgimentale, che pretese, tuttavia, dal beneficiario, ha rimarcato Conti, «un appannaggio di mille lire annue, per il sostentamento nella vecchiaia. Questo perché – ha aggiunto l’autore della ricerca sulla casa di piazza Asproni – in quel tempo i parlamentari non avevano ricchi stipendi».
Sul pensiero di Asproni, nella ricostruzione di Lello Puddu, imprenditore-intellettuale, attivo soprattutto nell’ultima parte del ‘900, ha parlato Angelo Altea, giornalista, anch’egli per due mandati membro della Camera dei deputati. «Tra le cose scoperte da Puddu – ha detto Altea – anche il fatto che Asproni fosse massone, contrariamente a quanto Puddu credeva. Ma lo studio su Asproni, oggi riportato dal libro di Pau – ha aggiunto – è fondamentale perché colloca l’ex deputato di Bitti tra i maggiori rappresentanti del Risorgimento e del pensiero mazziniano. Come confermano gli stretti rapporti – ha aggiunto Altea – che ebbe con gli esponenti politici più conosciuti di quella fase storica, da Mazzini a Cattaneo».
La ricerca del repubblicano Puddu è stata un supporto importante per la conoscenza del pensiero, laico, di Giorgio Asproni, tanto da essere utilizzata nello studio di chi, nel livello nazionale, ha approfondito le vicende politiche e culturali del tempo in cui si determinò l’Unità d’Italia, anche grazie alla fine dello Stato pontificio, con la presa di Porta Pia, del 20 settembre 1870. Ieri, a coordinare i lavori del convegno Edoardo Murgia, in rappresentanza dell’Associazione Mazziniani Italiana e dalla sezione locale “Giorgio Asproni”, che hanno promosso l’appuntamento culturale.
Francesco Pirisi