Situazione di stallo all’Unione dei Comuni del Marghine. La riunione, convocata per la discussione di alcuni argomenti come i locali del Centro Antiviolenza, percorsi di autonomia per i disabili, con il PNRR, e personale dell’Unione, ha registrato una ulteriore contrapposizione tra i sindaci di Macomer, Bolotana, Dualchi, Borore e Sindia e il Presidente Arca, Sindaco di Silanus, appoggiato dai sindaci di Bortigali, Birori e Noragugume. Assente il Sindaco di Lei che nella scorsa riunione aveva votato la fiducia al presidente attuale.
All’inizio della seduta i primi 5 Sindaci hanno nuovamente chiesto le dimissioni del Presidente Arca, pur dichiarandosi a favore dell’ ordine del giorno, i cui argomenti, affermavano, erano già stati discussi. Al rifiuto di Arca sono usciti dall’aula, dichiarando che la seduta, alla quale partecipavano il presidente Arca, insieme ai Sindaci di Noragugume, Birori e Bortigali, si sarebbe svolta ai limiti della legittimità.
Secondo la segretaria la seduta, in seconda convocazione, è valida per regolamento. Rimane così la spaccatura che divide a metà lo schieramento dei sindaci: 5 dalla parte di Arca, compreso lui stesso, e 5 contrari. Questi ultimi insistono sul fatto che condizione necessaria per andare avanti siano le dimissioni del Presidente Arca che, sempre secondo gli stessi, non avrebbe la maggioranza in quanto uno dei cinque è il Presidente stesso.
A questo punto è difficile immaginare quale possa essere la soluzione alla questione.
Di parere completamente opposto il Presidente Arca, che accusa i cinque di aver creato loro le divisioni mentre nulla avrebbe fatto di sbagliato da quando, all’unanimità, è stato eletto alla presidenza dell’Unione. Il tutto, si ricorderà, era nato dal rifiuto di Arca di trovare una composizione bonaria sul contrasto con il Sindaco di Bolotana, accusato di aver mentito su dei lavori a Badd’e Salighes. Inutile dire che dal contrasto chi paga le conseguenze è il territorio del Marghine.
Pier Gavino Vacca