Sanluri. Dalla storia allo spettacolo: Sa Battalla e le sue associazioni

di Kevin Lai

“SA BATALLA” DI SANLURI – La rievocazione storica ricorda uno degli episodi più significativi della storia della Sardegna medievale: la famosa Battaglia di Sanluri del 30 giugno 1409, uno scontro epico tra il Giudicato di Arborea, guidato da Martino il Giovane, e l’Impero d’Aragona, comandato da Martino I di Sicilia. Numeri impressionanti caratterizzarono quella storica giornata: circa 20.000 soldati si scontrarono nelle campagne circostanti Sanluri. Personaggi storici, tra cui i due Martino, gli eserciti e i luoghi coinvolti in questa battaglia diventano protagonisti indiscussi della rievocazione di “Sa Battalla”.

Sa Battalla di Sanluri (foto K.Lai)

La tattica bellica. Il piano degli aragonesi prevedeva di puntare con il grosso dell’esercito verso il castello di Sanluri, dove li attendevano gli arborensi, mentre alcuni distaccamenti avrebbero dovuto marciare uno verso ovest, al comando di Giovanni de Sena, nella direzione di Villa di Chiesa, l’attuale Iglesias, e un altro verso est, al comando di Berengario Carroz, nei territori dell’Ogliastra e del Sarrabus a conquistare il castello di Quirra.

Dopo i contatti tra avanguardie avvenuti alcune settimane prima, la domenica del 30 giugno, l’esercito di Martino il Giovane, dopo aver risalito il Flumini Mannu avvicinandosi a Sanluri, si mosse alle luci dell’alba dall’accampamento nel quale aveva passato la notte avvicinandosi al borgo fortificato di Sanluri. A quel punto Guglielmo III uscì allo scoperto con i suoi fanti e manovrò per lanciare la cavalleria francese contro la fanteria aragonese in un luogo che ancora oggi e chiamato Bruncu de sa Battalla (Poggio della Battaglia).

Sa Battalla di Sanluri (foto K.Lai)

L’avanguardia aragonese era guidata da Pietro Torrelles e contava un migliaio di uomini armati mentre Martino I, più indietro guidava il grosso delle forze. Dimostrandosi abile stratega fece assumere al suo esercito una formazione a cuneo. La tattica si rivelò quella giusta in quanto pervenne a sfondare il fronte delle forze avversarie investendole nel centro del loro schieramento in linea. La manovra riuscì in pieno e divise l’esercito arborense in due tronconi. La parte sinistra si divise a sua volta in due parti: la prima ripiegò a Sanluri dove trovò rifugio nel borgo fortificato e nel castello di Eleonora; le mura però non resistettero all’assalto e le forze aragonesi irruppero passando a fil di spada 600 fanti e facendo prigioniere 300 donne. La seconda parte, guidata da Guglielmo III riuscì a rifugiarsi nel vicino castello di Monreale le cui mura ressero l’assalto.

Sa Battalla di Sanluri (foto K.Lai)

Nel frattempo l’altro troncone dell’esercito arborense – quello destro – fu incalzato dai regnicoli che riuscirono a chiudere la via di fuga verso il borgo. Abilmente la cavalleria aragonese riuscì a spingerlo nella vallata di Furtei. Da qui – in realtà – attraversando il Flumini Mannu, avrebbe potuto risalire verso il borgo di Sanluri e riunirsi alle forze residue. Ma il fiume in quei giorni era eccezionalmente in piena. Gli aragonesi sfruttarono quell’opportunità e impiegarono la loro riserva tattica costituita da 2 000 soldati riuscendo così ad intrappolare gli arborensi. Questi da una parte non potevano attraversare il fiume e dall’altra furono costretti a difendersi risalendo un’altura, oggi nota col triste nome di S’Occidroxiu (il macello), dove finirono massacrati dagli aragonesi che occupavano saldamente la sommità.

LE IMMAGINI, di Kevin Lai:

LA RIEVOCAZIONE STORICA. Negli ultimi decenni, la rievocazione de “Sa Battalla” ha subito una trasformazione notevole, evolvendosi da semplice evento storico in una preziosa attrazione turistica per il comune di Sanluri e per l’intera Sardegna. L’evento unico attira non solo gli appassionati di storia, ma anche un crescente flusso di turisti locali e internazionali, affascinati dalla possibilità di immergersi nel passato medievale dell’isola. La rievocazione ha contribuito in modo significativo a promuovere il territorio, valorizzando la ricca storia della Sardegna.

L’organizzazione de “Sa Battalla” è frutto di un impegno collettivo delle associazioni di rievocazione medievale che operano in Sardegna. Tra queste, spiccano la Sala d’arme delle Quattro porte, i Sagittari Vagantes di Iglesias, l’associazione degli arcieri di Sanluri, l’associazione dei Castellani de Gioiosa Guardia e l’associazione Memorie Milites. Queste associazioni lavorano instancabilmente tutto l’anno per garantire che ogni aspetto dell’evento sia accuratamente pianificato e fedele alla storia. Dall’abbigliamento dei figuranti agli strumenti e alle armi utilizzate, ogni dettaglio è curato con meticolosa precisione per offrire un’esperienza autentica ai partecipanti e visitatori.

Sa Battalla di Sanluri (foto K.Lai)

L’importanza de “Sa Battalla” per il territorio non dev’essere sottovalutata. L’afflusso di turisti genera un notevole impatto economico. Gli alberghi, i ristoranti e le attività commerciali locali registrano un aumento significativo delle entrate durante questo periodo. Questo non solo sostiene l’economia locale ma crea anche opportunità di lavoro per la comunità. Inoltre, l’evento promuove la Sardegna come una destinazione turistica ideale per gli amanti della storia e della cultura. Il turismo storico-archeologico, compresi eventi di rievocazione come “Sa Battalla”, contribuisce a rafforzare il legame tra il passato e il presente, invitando i visitatori a esplorare la ricchezza del patrimonio dell’isola.

In conclusione, “Sa Battalla” di Sanluri si erge come un esempio eccellente di come un evento di rievocazione storica possa trasformarsi in una preziosa risorsa turistica. La passione, l’accuratezza storica e l’impegno delle associazioni coinvolte, uniti all’entusiasmo dei visitatori, rendono questo evento un’esperienza indimenticabile. “Sa Battalla” non solo preserva la memoria storica dell’isola, ma la condivide con il mondo, invitando tutti a scoprire l’incanto della Sardegna attraverso il fascino dell’epoca medievale.

Contenuto realizzato in collaborazione con la Regione Sardegna – Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio

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Sonia