Nuoro. Paziente oncologico mandato a farsi curare fuori. La ASL: “È stato un malinteso”

La ASL di Nuoro fa muro sul caso del paziente oncologico di Fonni,  a cui sarebbe stato consigliato di rivolgersi a un altro  ospedale, per l’intervento chiurgico. Questa mattina, in una conferenza stampa, a spiegare le ragioni è stato direttamente Mauro Urpis, lo specialista che aveva in cura il paziente: «Gli ho solo prospettato la possibilità di andare fuori dall’isola  – ha spiegato – di fronte alle sue perplessità di dover attendere sei mesi per l’intervento.

L’Acceleratore lineare della Radioterapia oncologica nuorese

Tempi questi ultimi  – ha proseguito Urpis  – che sono quelli previsti a Nuoro per il trattamento del tumore alla prostata, ma che certo non dipendono da noi medici». Un caso nato dopo la denuncia pubblica, che sarebbe arrivata dalle assistenti sociali del Comune di Fonni.  E che ha avuto come prima controreazione un esposto alla procura della Repubblica di Nuoro, contro ignoti, presentato dall’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, e dal direttore generale dell’ASL di Nuoro, Paolo Cannas.  Proprio quest’ultimo, durante la conferenza stampa di oggi, ha stigmatizzato la diffusione della notizia, con un caso che sarebbe stato distorto rispetto ai termini reali e giusti: «Una notizia – ha affermato – che causa un grave danno alla Asl. In questo modo – ha continuato Cannas  – si distrugge un lavoro dell’Unità di oncologia, iniziato un anno e mezzo fa». Cannas ha poi ridimensionato la questione del signore fonnese, al centro della vicenda: «Il paziente  – sono state le sue spiegazioni – era seguito dal nostro Cas, il Centro per i servizi di accoglienza. Gli era stata già fissata la data della Tac, a dicembre, e subito dopo sarebbe stato operato. Certo, viste le sue perplessità sui tempi di attesa  – ha detto ancora Cannas – saremmo dovuti essere noi a indicargli subito la sede ospedaliera alternativa, per abbreviare i tempi per l’intervento chirurgico e non lasciarlo a quella che comunque era già la sua scelta. E di questo mi assumo la responsabilità». Considerati i termini e le  presunte carenze entrate nel caso oggetto della denuncia pubblica, la dirigenza della Asl, durante la conferenza stampa, ha allargato il discorso all’attività complessiva del settore oncologico e della radiologia terapeutica. Notizie e precisazioni, in questo senso, sono state portate dall’oncologa Maria Cristina Santona e dal collega Alessandro Carai. La prima ha spiegato che «dalla struttura di Nuoro non è mai stati mandato via alcun paziente, ma anzi ne sono stati accolti anche di altre Asl. Il Cas, che con specifici piani segue ciascun malato oncologico nel percorso terapeutico, è uno dei due attivi in tutta la Sardegna. Un percorso, tra l’altro – ha aggiunto Santona – condiviso con il paziente». Non senza qualche difficoltà, a carico delle prestazioni di radioterapia, che ha subito l’eccesso di domanda determinato dallo “stop” a 2 dei 4 acceleratori lineari del “Businco” di Cagliari. Fermi perché in fase di sostituzione con macchine tecnologicamente avanzate. La dirigenza sanitaria nuorese ha anche portato, a merito del lavoro delle proprie strutture ospedaliere, l’aumento del 40 per cento delle operazioni per pazienti oncologici, nel primo semestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2022.

Francesco Pirisi

A Nuoro sei mesi di attesa per la radioterapia: la ASL spinge i pazienti ad andare fuori Sardegna

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