I carabinieri hanno avviato le indagini per fare luce sull’episodio di teppismo consumato contro il campo da calcio di Città Giardino, a Nuoro. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi, durante le ore notturne. Ignoti sono penetrati negli spogliatori è hanno messo a soqquadro stanzoni e servizi. Risultano danneggiate le due porte d’ingresso, porte interne e infissi. Messi a soqquadro e rotti anche gli arredi, l’attrezzatura da gioco e, persino, una stampante. Dai locali è poi venuto a mancare il defibrillatore, strumento obbligatorio nelle attività sportive agonistiche.
L’impianto dal 2014 è affidato alla SG Nuorese (club diverso dalla Nuorese 1930), con un contratto della validità di 15 anni. L’ex presidente, e tuttora nella dirigenza, Serafino Musu: «Sono stato avvertito – racconta – da un abitante del quartiere, che qualcosa era successo all’interno del complesso sportivo. Mi ci sono recato – continua – e ho assistito a questa devastazione». Già nei prossimi giorni la società ha deciso di intervenire con delle squadre di volontari, per riparare i danni determinati dall’atto vandalico. Così da far in modo di restituire funzionalità all’impianto.
Negli ultimi due anni, afferma l’attività della SG Nuorese, nel rettangolo di gioco in terra battuta di Città Giardino ha trasferito le proprie formazioni, dalla prima squadra alle giovanili, il Santu Predu, che disputa la Seconda categoria.
«Gliel’abbiamo affittato nelle ultime due stagioni agonistiche – spiega ancora Musu – e in pratica ce l’avevano ancora nel loro possesso. Ora, verificheremo ancora la possibilità di affidarlo – anticipa l’ex presidente – a una delle squadre della città, alcune delle quali hanno necessità di contare su una sede, dove svolgere gare e allenamenti. Ma non è escluso che possa interessare alla stessa Nuorese 1930 (di cui Musu è da poco dirigente, ndc), per fare giocare qualcuna delle proprie formazioni giovanili». Da una prima stima, seppur approssimativa, i danni ammonterebbero a circa 4mila euro. Difficile risalire agli autori. Sono entrati in azione di notte e approfittando del fatto che l’area rimane separata dalle abitazioni, per via di una parte di campagna. Non aiuta poi a fare luce la difficoltà di trovare un movente. Anche perché la società di gestione garantisce che non sono sorti mai sorti contrasti sia riguardo all’utilizzo, sia nell’ambito delle società impegnate nell’impianto stesso: «Credo che gli autori siano dei ragazzi – è l’idea di Serafino Musu – mossi solo dalla voglia di distruggere, così, senza una ragione. Non penso e non voglio credere – conclude – che sia opera di adulti».
Francesco Pirisi