«Apprezziamo l’impegno del Prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi che fin dal suo arrivo ha mostrato grande sensibilità e attenzione per i problemi del nostro territorio, e che nei giorni scorsi ha attivato un tavolo di confronto per approfondire il tema del caro carburanti particolarmente evidente nel Nuorese e in Ogliastra» Lo afferma l’associazione Confindustria Sardegna Centrale che sottolinea come il capoluogo barbaricino continua a essere la provincia dove benzina e gasolio costano di più in Italia, con un prezzo medio giornaliero che sfiora i 2 euro.
I dati pubblicati dal Sole 24 ore in base all’osservatorio sui prezzi attivato dal Governo parlano chiaro: in provincia di Nuoro il prezzo medio della benzina praticato in modalità self service è di 1,997 euro a litro a fronte di 1,980 euro a Sassari, di 1,963 euro a Oristano e di 1,955 nel Sud Sardegna e di 1,944 nella Città metropolitana di Cagliari.
« Una situazione paradossale per un territorio povero e dall’economia fragile come il nostro. A pagarne le conseguenze maggiori sono sicuramente i cittadini ma anche le imprese e in particolate le imprese di autotrasporto e a cascata le aziende manifatturiere, essendo tutte le filiere produttive vincolate al trasporto su gomma. Per le imprese aumentano i costi di logistica e distribuzione e tutto ciò influisce sul prezzo finale dei prodotti al consumo con conseguenze per i nostri mercati, di per sé già molto fragili e penalizzati da tante diseconomie. È indubbio che a monte di questi rincari ci sono ragioni strutturali: c’è certamente un problema di accise e IVA molte elevate che per la benzina pesano per il 58% del prezzo pagato alla pompa». Su questo sarebbe utile un intervento del Governo per ridurre il peso delle imposte sui carburanti.
«Sui prezzi applicati nel Nuorese incidono certamente i costi per il trasporto dalla raffineria ai distributori per le maggiori distanze e i tempi di percorrenza in un territorio che ha una sua conformazione geografica specifica. In questa situazione di aumento generalizzato dei prezzi, potrebbe esserci stata anche qualche speculazione, per questo ci sono le istituzioni competenti atte ai controlli e alla verifica di eventuali irregolarità ma non si può generalizzare» conclude l’associazione.