Nuoro. Il monastero delle Carmelitane si arricchisce del crocifisso in memoria di Savin Couëlle

Presentato questa mattina a Nuoro il crocifisso di Tiziana Lorenzelli, collocato nel monastero delle Carmelitane. Un’opera realizzata in aluflexia, materiale di alluminio, rifinito in color d’oro. L’opera vuole essere un omaggio alla memoria di Savin Couëlle, l’architetto che nei primi ’90 ha progettato il monastero, sul colle di Cucculio ma anche  padre dello stile della Costa Smeralda, che nelle sue costruzioni integrava l’arte, la natura, i colori e i materiali dei luoghi.

Lo storico dell’arte MArco Peri con l’architetto Lorenzelli (foto F. Pirisi)

La scultura è stata sistemata a circa 9 metri di altezza, nella parete sinistra della cappella “Mater Salvatoris”. Presente alla “prima” l’autrice, originaria di Lecco, architetto, oltre che creatrice d’arte, nella vita quotidiana. Che ha raccontato prima di tutto l’idea da cui deriva il crocifisso: «Ho conosciuto Savin Couëlle durante la ristrutturazione di un’abitazione, in Sardegna. Mi parlò del monastero da lui progettato – ha aggiunto – a cui era particolarmente legato. Mentre Savin era in vita non ho fatto in tempo a visitarlo, com’era nelle sue intenzioni». La promessa si è trasformata in quest’opera, che l’architetto lombardo ha donato alle  monache: «Ho parlato con loro – ricorda – e spiegato il mio progetto. C’è stata grande apertura – continua Lorenzelli – credo anche perché convinte di una sintonia tra la mia opera e quella di Couëlle. Spero che il crocifisso – conclude Lorenzelli – aggiunga qualcosa all’atmosfera di spiritualità del luogo». Il foglio di alluminio, colorato con sistemi industriali, è stato modellato a mano dall’artista. Le diverse parti sono legate con dei fili. Un oggetto leggero, al di là dell’apparenza, fissato da due calamite alla parete. Originalità e simbolismo dell’opera nelle parole dello storico dell’arte, il cagliaritano Marco Peri, presente questa mattina, a Nuoro: «Si tratta di un’evocazione del crocifisso classico, spogliata com’è da quegli elementi, il corpo, il sangue, dell’oggetto classico, che vediamo nelle chiese. D’altra parte le sembianze classiche dei crocifissi – ha aggiunto Peri – non sono che una rappresentazione personale dei pittori, perché nessuno conosce qual era il vero volto di Cristo. Nell’idea di Lorenzelli – sono state ancora le parole dello storico dell’arte – la scelta di proporre un’immagine fatta di spiritualità e trascendenza, che non ha appunto a che fare con la rappresentazione oggettiva del corpo».

La giornata illustrativa di oggi è stata promossa dal presidio turistico Pro loco di Nuoro, all’interno di una serie di iniziative per valorizzare il complesso monumentale delle Carmelitane scalze, costruito e inaugurato 30 anni fa. Presente alla giornata l’imprenditore nuorese Gonario Santoni, che edificò il monastero, dal progetto di Savin Couëlle. Dal ’90 è la casa dell’ordine religioso, che opera in tutto il mondo, con i suoi 900 monasteri. A Nuoro vivono una decina di monache, dedite alla vita di preghiera e al lavoro manuale, soprattutto quello artigianale. Le guida la madre badessa Maria Assunta Ruzzone, originaria di Ozieri, medico nella vita da secolare.

Francesco Pirisi

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