A Nuoro, nonostante sia scattato il conto alla rovescia per la festa del Redentore, sono ancora tante le criticità che riguardano l’Ortobene.
La chiesetta della Madonna del Monte: costruita in soli 30 giorni nel 1608, annovera tra le cumbessias dove i fedeli alloggiavano dal 20 fino al 29 agosto, durante la novena, c’è la famosa numero 7 appartenente alle famiglia di Grazia Deledda, in cui il premio Nobel per la letteratura nel 1926, ha trascorso la giovinezza, descrivendo in Cosima la vita degli abitanti del Monte durante la novena, come ricorda una lapide dedicata alla scrittrice. Nonostante la chiesetta attragga tanti turisti e cittadini tutto l’anno, non solo durante i momenti religiosi, sono presenti diverse criticità (più volte segnalate) che non la rendono del tutto fruibile: è assente un percorso per disabili ma tanti ostacoli che rendono difficoltoso l’accesso al santuario; manca una recinzione che protegga i visitatori dallo strapiombo che separa la chiesa dalla strada.
I cancelli del parco sull’Ortobene (foto Nieddu)
Il bosco di pini realizzato intorno alla chiesetta dopo l’incendio negli anni ’70 è in completo abbandono: non basta pulire il sottobosco ammucchiando i rami secchi ma bisogna anche portarli via per prevenire il rischio d’incendio. Molti alberi infine sono a rischio crollo e dovrebbero essere o potati o definitivamente tagliati.
I cancelli del parco sull’Ortobene (foto Nieddu)
Via Jerace: dedicata allo scultore del Redentore si presenta piena di buche ed è completamente priva di illuminazione: dopo il tramonto la strada è completamente al buio esponendo e chi vi abita o semplicemente chi la percorre è esposto al rischio cadute.
Internet a singhiozzo e pochi punti di ristoro. Nell’area del Monte c’è molta difficoltà di connessione, un disservizio non solo per i residenti ma anche per i turisti. Dopo la chiusura del ristorante pizzeria Fratelli Sacchi, inoltre, manca una struttura ricettiva adeguata ma sono presenti solo due chioschi bar che non garantiscono un servizio continuativo e che alla vigilia di Ferragosto risultavano essere addirittura chiusi.
F.Nieddu
