NUORO – I dati sulla incidentalità urbana in città sono noti ed allarmanti: nei primi sei mesi del 2023 si sono registrati 123 incidenti stradali (circa 25 incidenti al mese), di cui 4 mortali.
Sulla questione interviene Lisetta Bidoni, consigliere di Progetto per Nuoro, che spiega: “È evidente la necessità di adottare interventi in tempi brevi – adeguati al contesto nuorese, da assumere con giudizio e previa attenta valutazione dei casi e dell’ambiente stradale (infrastrutture e traffico) -, che però non possono esaurirsi in provvedimenti di natura esclusivamente sanzionatoria che, per quanto comunicati con un certo anticipo, non vanno a toccare il cuore del problema“.
“Per questo nel corso del vivace dibattito sul PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), sviluppatosi tra marzo e aprile, le opposizioni in Consiglio comunale, le associazioni di categoria e gli altri soggetti portatori di interesse, avevano suggerito interventi mirati a migliorare la mobilità, la sicurezza stradale e la qualità della vita, a ridurre congestione del traffico e incidentalità, inquinamento atmosferico e acustico. Ma tutto è rimasto lettera morta e del PUMS non si ha avuto più notizia”.
“Sappiamo che a Nuoro le principali cause dell’incidentalità sono da imputare alla inadeguatezza e ai difetti delle rete stradale e delle infrastrutture (strade dissestate, segnaletica orizzontale e verticale assente e/o deteriorata, illuminazione stradale non adeguata, barriere di sicurezza prive di dispositivi di protezione, e altro) nonché a comportamenti impropri dei conducenti dei veicoli (eccesso di velocità, distrazioni, uso di cellulare, mancato rispetto della precedenza o della distanza di sicurezza, assunzione di alcool e sostanze stupefacenti)”.
“Pensare che con il controllo del limite di velocità e/o l’adozione della “Zona 30” (limite di velocità di 30 chilometri orari invece dei consueti 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano), l’accertamento della violazione e il conseguente sanzionamento si possa assicurare la sicurezza stradale è non solo illusorio, ma significa scaricare su conducenti e utenti responsabilità che fanno capo ad una pubblica amministrazione assente e distratta, che poco o niente ha fatto in materia di prevenzione e sicurezza“.
“La moderazione della velocità è una misura necessaria ma non sufficiente se non incardinata in un piano organico ed integrato di interventi che preveda anche: campagne di educazione, informazione e sensibilizzazione; interventi di pianificazione e gestione del traffico e della mobilità; adeguamento e realizzazione delle infrastrutture; cura e manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, dei marciapiedi, dei bordi strada e dell’illuminazione; posizionamento di dispositivi di rallentamento (dossi rallentatori, attraversamenti pedonali rialzati, pannelli segnaletici dissuasori, lettori di velocità istantanea)”.
“Chiediamo – conclude Lisetta Bidoni – alla Giunta un segnale di attenzione e ascolto alle molte voci di dissenso, ai diversi punti di vista, convocando un’assemblea pubblica per un confronto a tutto campo, magari ripartendo proprio dalle proposte già avanzate in occasione del dibattito sul PUMS”.
View Comments
I controlli col limite ridotto a 30 km/h saranno solo un modo per far cassa, come in tanti altri posti.
Bisogna sanzionare altri componenti dei conducenti, come l'uso del cellulare alla guida, molto diffuso e mai controllato.
Oltre che sistemare segnaletica, condizioni delle strade, etc.
Invece si realizzano assurde e pericolose rotonde come in viale del lavoro!
Penso che prima di puntare il dito contro gli automobilisti la giunta comunale dovrebbe fare un giro per la città e verificare quanto siano pericolosi certi attraversamenti pedonali in incroci dove l’automobilista è già impegnato a dare le precedenze e si ritrova con delle strisce pedonali che lo portano a scegliere se prestare attenzione alle auto o ai pedoni. Non parliamo della segnaletica da incubo oltre che la pavimentazione degna del terzo mondo… la verità è che per una certa corrente politica le auto sono il male e che quindi l’automobilista debba scontarne la colpa dovendo pagare qualsiasi tassa idiota che viene in mente a chi governa e avendo il dito puntato contro in ogni incidente che lo coinvolge.