Un nuovo parco eolico sorgerà nell’area tra Seneghe e Solarussa: si alzano gli scudi crociati contro il progetto

Un nuovo progetto di impianto eolico costituito da 9 aereogeneratori con potenza massima di immissione pari a 75MW, comprensivo di sistema di accumulo dal 15,6MW e relative opere connesse ricadenti nei comuni di Seneghe, Narbolia, SanVero Milis, Zeddiani, Siamggiore e Solarussa è stato proposto dalla Sorgenia Renewables S.r.l., la scadenza per la presentazione delle osservazioni è l’8/9/2023.

Questo progetto di un nuovo impianto eolico onshore è presentato all’indomani dell’assemblea di Tramatza, del  sit-in dei giorni scorsi a Cagliari di fronte al Consiglio Regionale in via Roma, promosso dai comitati sardi di opposizione alla colonizzazione energetica, parchi eolici, pannelli fotovoltaici, solari, metanizzazione, scorie nucleari e inviato la seguente lettera aperta ai massimi rappresentanti della Regione, a tutti i consiglieri regionali.

Una pala eolica (foto S.Novellu)

I comitati chiedono di approvare una una legge urgente per una moratoria delle autorizzazioni di qualsiasi tipo di impianto e infrastruttura per la produzione energetica e di realizzazione di reti di trasmissione in quanto al 30 giugno 2023 avevano già raggiunto il numero di 718.

All’assemblea di Tramatza, oltre ai rappresentanti dei comitati, sono intervenuti singoli cittadini, esponenti di varie formazioni politiche, consiglieri regionali, tutti hanno concordato che occorre sentire le popolazioni interessate, coinvolgere la Regione in quanto ha il potere di difendere il territorio sardo.

I consiglieri regionali Laura Caddeo e Alessandro Solinas hanno espresso il loro sostegno a questa battaglia in Regione.

Solinas dei Cinquestelle ha dichiarato: «Sono qua perché la politica in un contesto del genere non può esimersi dall’ascoltare la voce dei territori è un vero risveglio di coscienza, il popolo sardo entra nel merito dello sfruttamento delle proprie risorse, di questo si parla. C’è una speculazione in corso un assalto ai nostri territori non lo possiamo permettere». L’esponente regionale ha sottolineato come: «La Regione Sardegna  ha la massima autorità sul territorio per contingentare  lo sfruttamento delle risorse. Preciso che noi non siamo contro le energie rinnovabili però bisogna attuare una programmazione per i cittadini  e no per le multinazionali».

F.Nieddu

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Franceschino Nieddu