Abbiamo proposto un lavoro da fare insieme, da completare in 60 giorni, su cui abbiamo la disponibilità del CNEL per capire se c’è un margine per condividere con le parti politiche e sociali soluzioni che possano essere efficaci. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine dell’incontro con le opposizioni sul salario minimo. “Il tema del lavoro povero non viene risolto dal solo salario minimo che è una misura che rischia, in Italia, di peggiorare la condizione di più lavoratori” ma “siamo aperti al confronto sulla materia del lavoro povero”, ha aggiunto.
“Ci interessa quando viene posta la questione del rafforzamento dei salari, per questo ho scelto di incontrare le opposizioni perché il tema d contrasto al lavoro povero ci interessa, purché ci si comprenda sul fatto che la materia è estremamente ampia. Ci sono divergenze su quali strumenti usare e ho proposto un confronto molto più ampio che coinvolga il CNEL” ha aggiunto.
“A differenza di chi oggi dall’opposizione propone il salario minimo ma quando stava al governo non lo ha messo in campo, noi abbiamo dimostrato di tenere a questa materia. Ho incontrato le opposizioni per dire loro che su questa materia il governo è disponibile ma questo non comporta che gli altri debbano rinunciare alla loro proposta o io debba dire ‘questa è la mia’. Mi pare un segnale di rispetto e attenzione su una materia che mi sta a cuore” ha aggiunto il presidente del Consiglio secondo cui “se pensiamo di dare una risposta semplice a un tema estremamente complesso rischiamo di creare più danni di quelli che pensiamo di risolvere”.
Dalle opposizioni arrivano parole di insoddisfazione. “Siamo venuti con spirito costruttivo per incontrare il governo: questo è un risultato importante” ma “davanti alla nostra proposta, davanti a dubbi a cui abbiamo risposto puntualmente, non c’è stata alcuna controproposta da parte del governo. L’importante è che gli italiani abbiano una risposta” ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, sul salario minimo “partirà una raccolta firme per promuovere una petizione” sul salario minimo, ha aggiunto. Parla di raccolta firme anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, “Andiamo avanti sulla nostra proposta perchè c’è un forte consenso popolare e da oggi possiamo lanciare la raccolta firme che avevamo già annunciato. La nostra proposta – ha aggiunto – è già incardinata nella sede opportuna del confronto, che è il parlamento, e in quella sede ci aspettiamo emendamenti o proposte alternative del governo, con la spiegazione del perché la nostra proposta non vada bene”.
“Per la prima volta dopo tanti anni governo e opposizione hanno discusso per due ore nel merito di una proposta sul lavoro. Niente slogan, niente fuffa. Ai dubbi, di merito e circostanziati, espressi dalla Presidente del Consiglio abbiamo risposto dettagliatamente e io credo efficacemente” ha scritto su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda. “Giorgia Meloni – aggiunge – vuole affrontare tutte le questioni del lavoro e dei salari con la manovra finanziaria e invita le opposizioni a continuare il confronto con il supporto del Cnel, senza levare pregiudizialmente dal tavolo la questione del salario minimo. Andremo avanti con la nostra battaglia su salario minimo ma non ci sottrarremo al confronto. Per una volta si parla di numeri, contratti e dati e non di slogan e altro rumore inutile. È solo un primo passo e l’esito non è affatto scontato. Ma è un passo. Nessuno si è sbattuto la porta in faccia. Partiamo da qui”.